"Bisognerebbe fare appello a chi, sia egli dirigente o esponente locale di NCD, Scelta Civica e formazioni dichiaratamente alternative alla Sinistra 'tutta-unita-con-dentro-SEL-e-CGIL' (pur riconoscendo di avere un dialogo col PD), non si riconosce appunto nella Sinistra che ha governato Milano negli ultimi 5 anni, che a Milano sta per fare le primarie, che stipula un accordo riproponendo la vecchia coalizione, che esalta Pisapia, che sottoscrive la Carta dei valori, che firma uno stesso Regolamento elettorale, che implora di tenere tutti all'interno incluso SEL e quelli che dalla Sinistra radicale fanno opposizione al Governo, affinché stoppi le azioni ormai troppo evidenti e strutturate dentro le primarie: così si falsano anche gli stessi meccanismi della rappresentanza. In questo modo se ne condizionano infatti dinamiche e persino esito, con una contraddizione troppo forte: non possono essere contemporaneamente Primarie della coalizione di Sinistra e Primarie della coalizione di Governo. O alcuni o altri si sbagliano e servono chiarimenti. A che cosa servono Carta, Regolamento e perimetro dei partiti? Chi sta provando a prendere in giro con questa ambiguità?".
Lo ha detto Manfredi Palmeri, Consigliere comunale liberale di Milano e Capogruppo a Palazzo Marino del Polo dei Milanesi, aggiungendo: "Rispettiamo il principio delle primarie e l'impegno dei militanti, e lo diciamo anche se dopo il tradimento dello strumento (pensiamo alle vicende delle tessere false, a quanto accaduto a Roma, a Napoli, a Palermo, a Napoli, alle stessa vicenda nazionale che ci fa vedere Premier chi quelle primarie aveva perso) respingiamo la retorica pseudo democratica dei dirigenti dei partiti. Ma se questo percorso c'è va rispettato in pieno, non al contrario utilizzandolo in modo improprio, frammentato e contraddittorio: non si entra in questa maniera così decisa per influenzarlo. E' vero che la politica non è geometria, ma non può valere che sono contemporaneamente Primarie di coalizione di Sinistra (versione di alcuni) e di governo (versione di altri). O è l'una o è l'altra cosa, e non vanno presi in giro i milanesi in buona fede, a maggior ragione perché il tutto viene fatto senza che ci siano azioni in nome di programmi e solo su alleanze di potere, legittime ma in quell'ambito progettuale, non al di fuori".
Fonte comune di Milano
