Najla Sayed Ahmed Al-Sheikh e Jaleeha Khameis Kuku, due attiviste sudanesi, sono state accusate di crimini che prevedono la pena di morte.
Jaleeha, di etnia Nuba, era iscritta al SPLM –N e ha portato soccorso, a titolo personale, agli sfollati dal Sud Kordofan. In giugno aveva rilasciato un’intervista in cui denunciava la critica situazione della popolazione del Sud Kordofan e chiedeva un cessate il fuoco.
Amnesty International ritiene che siano prigioniere di coscienza e chiede di attivarsi per il loro rilascio.