Mentre i sindaci sono sempre pronti a collaborare con realismo a prescindere dall’appartenenza politica sui diversi ambiti del governo locale, rispetto all’acqua emerge solo una logica di contrapposizione ben alimentata dalla cattiva gestione della Provincia che vuole portare a casa la partita a colpi di maggioranza e che agisce dentro a una dirompente logica di parte.
Il risultato è che ormai da anni tutto è fermo e il processo decisionale si è arenato.
L’altra sera il Presidente Salini si è impegnato informalmente a fare un passo indietro, tuttavia il primo atto distensivo che dovrebbe compiere è quello del ritiro immediato della delibera del 22 dicembre 2011 che di fatto sancisce il modello pubblico – privato.
Sarebbe forse anche opportuno cambiare la consulenza dell’ATO anche per facilitare una soluzione in grado di ricomporre la frattura che si è generata
Ricordo infine che l’intero Consiglio Provinciale ha votato un atto di indirizzo che prevede di porre in essere ulteriori attività di approfondimento destinate ai sindaci, per consentire loro di arrivare ad una decisione consapevole sul tema della gestione dell’acqua, un impegno che purtroppo è stato tenacemente disatteso in questi mesi.
Per queste ragioni è infatti alquanto discutibile la costituzione di un Tavolo Idrico Provinciale con le sole aziende del territorio e senza una rappresentanza dei primi cittadini.
Andrea Virgilio
(capogruppo PD consiglio provinciale)