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Tuttu gli errori di Zapatero

| Scritto da Redazione
Tuttu gli errori di Zapatero

Esteri Spagna, tutti gli errori di Zapatero
Il segretario delle Comisiones Obreras, Ignacio Fernàndez Toxo: "Prima il suo governo ha negato la crisi, poi l'ha affrontata solo con i tagli. I sindacati promuovono una legge di iniziativa popolare contro la riforma del lavoro" DI GUIDO IOCCA
di Guido Iocca

 
Dopo lo sciopero generale del 29 settembre 2010, le proteste sociali non hanno accennato a diminuire: è stato essenzialmente questo il motivo per cui abbiamo deciso, assieme all’Ugt, di promuovere una legge di iniziativa popolare, uno strumento che avesse vita propria rispetto alle normali relazioni tra governo e confederazioni sindacali”. Ignacio Fernàndez Toxo, segretario generale delle Comisiones Obreras e da pochi giorni anche presidente della Ces (eletto lo scorso 18 maggio ad Atene al termine del XII congresso della confederazione europea), spiega a Rassegna le ragioni che hanno spinto le due principali organizzazioni dei lavoratori spagnole a mobilitarsi per l’ennesima volta (con modalità, questa volta, piuttosto inconsuete per le relazioni sindacali del paese iberico) contro la riforma del lavoro varata il 16 giugno 2010 dall’esecutivo Zapatero.

“Abbiamo in sostanza ritenuto opportuno, consapevoli dell’impossibilità di giungere a un accordo con i nostri interlocutori ministeriali – prosegue il leader delle Ccoo –, attivare una proposta più ambiziosa, che prevedesse anche il coinvolgimento di ampi settori di cittadinanza, il tutto con l’obiettivo di riportare al centro dell’attenzione politica e istituzionale e del dibattito in Parlamento, naturalmente per modificarli, i contenuti del progetto governativo”.

Rassegna Una campagna che Ugt e Ccoo hanno inaugurato a marzo e che sta registrando proprio in questi giorni il massimo dello sforzo organizzativo in tutto il paese.

Toxo Sì, la necessità di raccogliere un’enorme quantità di firme per far approdare l’iniziativa in Parlamento, ci ha spinto a sollecitare la macchina organizzativa e a utilizzare con forza le nostre risorse comunicative. Un impegno che ci permetterà di presentare presto una proposta di legge di iniziativa popolare “Per un lavoro stabile e con diritti”, finalizzata a intervenire sui capitoli più controversi della riforma del governo, che in questo primo anno scarso di vigenza non è servita a creare nuova occupazione, né è riuscita a migliorare la qualità dei rapporti di lavoro.

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