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UCRAINA: LUTSENKO LIBERATO DALLA DETENZIONE POLITICA

| Scritto da Redazione
UCRAINA: LUTSENKO LIBERATO DALLA DETENZIONE POLITICA

L'ex-Ministro degli Interni dei Governi 'arancioni' rilasciato dopo le ripetute proteste della Comunità Occidentale alla repressione in atto a Kyiv. Le ragioni energetiche e geopolitiche alla base della decisione del Presidente ucraino, Viktor Yanukovych
Un barlume di libertà in un Paese europeo in preda al regresso democratico. Nella giornata di Domenica, 7 Aprile, l'Amministrazione del Presidente ucraino, Viktor Yanukovych, ha decretato la liberazione immediata dell'ex-Ministro degli Interni, Yuri Lutsenko.
A motivare la decisione è stata una richiesta del Garante dei Diritti Umani del Parlamento, Valeria Lutkovska, accolta in pochissimo tempo dalla Commissione per la Concessione della Grazia istituita dal Presidente Yanukovych per esaminare la questione.
Nella giornata di venerdì, 5 Aprile, la Corte Suprema Speciale ha dichiarato inammissibile la richiesta di scarcerazione di Lutsenko presentata dai suoi avvocati, un fatto che ha suscitato le reazioni della Comunità Internazionale.
Il Rappresentare della politica estera dell'Unione Europea, Catherine Ashton, il Commissario UE all'Allargamento e all'Integrazione, Stefan Fule, gli osservatori del Parlamento Europeo ai processi politici in Ucraina, Pat Cox e Aleksander Kwasniewski, e il Parlamentare Europeo, Rebecca Harms, hanno ritenuto la decisione della Corte ingiusta.
Una volta liberato, Lutsenko ha voluto raggiungere dal carcere nella Oblast di Chernihiv, dove è stato recluso per gli ultimi tre anni, il comizio dell'Opposizione Democratica organizzato nel centro di Kyiv.
Costretto a rinunciare al progetto per via del traffico, l'ex-Ministro degli Interni ha illustrato alla folla via telefono la necessità di continuare a lottare per la vittoria dell'Opposizione Democratica in Ucraina.
Un uomo sempre in difesa della democrazia
Lutsenko, ex-Vicecapo del Partito Socialista di Ucraina, nel 2000 ha guidato le azioni di protesta contro la svolta autoritaria impressa dal Presidente Leonid Kuchma.
Nel 2004, è stato attivo al fianco di Yulia Tymoshenko e Viktor Yushchenko nella Rivoluzione Arancione: processo democratico nonviolento che ha portato l'Ucraina a diventare una democrazia europea aperta all'Occidente.
Tra il 2004 e il 2009, Lutsenko ha ricoperto il ruolo di Ministro degli Interni nei Governi 'arancioni' guidati da Yulia Tymoshenko, ed è stato tra i più accesi sostenitori della corsa del Primo Ministro alla Presidenza nel 2010.
Con la vittoria nelle Elezioni Presidenziali del 2010 di Yanukovych, in Ucraina è stata avviata un'ondata di arresti politici a carico di una decina di esponenti del campo democratico arancione, tra cui Lutsenko e la Tymoshenko.
L'ex-Ministro degli Interni è stato condannato a quattro anni di carcere per abuso d'ufficio, dopo che tutti i testimoni al processo, persino quelli convocati dall'accusa, hanno negato la colpevolezza dell'imputato.
Dopo uno sciopero della fame in segno di protesta per l'ingiustizia subita, Lutsenko è stato nutrito forzatamente dalle guardie carcerarie, e si è visto a lungo negare le cure mediche per contrastare l'epatite, di cui ha sofferto.
La liberazione dell'ex-Ministro degli Interni è una mossa strategica del Presidente Yanukovych per mantenere il contatto con l'Unione Europea, che ha congelato la firma dell'Accordo di Associazione con l'Ucraina in seguito agli arresti di Lutsenko e Tymoshenko.
L'Ucraina si trova oggi energeticamente dipendente dal gas della Russia, e necessita delle importazioni di oro blu russo acquistato dall'UE a minor prezzo per diversificare le proprie fonti di approvvigionamento di oro blu
L'Ucraina resta ancora lontana dalla democrazia
La mossa di Yanukovych non basta tuttavia ad arrestare il regresso democratico ucraino.
Ancora in stato di detenzione politica di trovano infatti l'ex-Primo Ministro Tymoshenko ed una decina di esponenti del campo democratico.
Quattro attivisti dell'Opposizione Democratica sono stati inoltre costretti a richiedere Asilo Politico in Italia e Repubblica Ceca per evitare la repressione politica del regime di Yanukovych.

Matteo Cazzulani
Free lance journalist and energy deals consultant m.cazzulani@gazeta.pl

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