Ucraina: Yanukovych senza la maggioranza politica si "salva" con brogli e maggioritario
Il Partito delle Regioni e i comunisti perdono la maggioranza nel proporzionale, ma possono contare sul contributo degli indipendenti nel maggioritario per rinnovare la coalizione blu-rossa in sostegno del Capo dello Stato. Condanna per le irregolarità e la poca trasparenza da parte dell'Occidente.
Kyiv - Il Presidente ucraino, Viktor Yanukovych, puo essere soddisfatto: non ha la maggioranza dei voti degli ucraini, ma il porcellum ucraino, e una buona dose di brogli elettorali, gli garantiscono una maggioranza sicura in Parlamento a lui fedele. Nella giornata di martedì, 30 Ottobre, la Commissione Elettorale Centrale ucraina e giunta allo spoglio dell'86,78% delle schede elettorali.
Secondo i dati quasi definitivi, il Partito delle Regioni, supportato politicamente dal Presidente Yanukovych e finanziato dai principali oligarchi del Paese, ha ottenuto il 31% dei voti, seguito dall'Opposizione Unita Batkivshchyna con il 24%.
Al terzo posto si sono posizionati i comunisti - alleati del Partito delle Regioni nella maggioranza parlamentare attualmente al governo - con il 13%, così come il secondo Partito di opposizione UDAR. Entra in Parlamento anche il partito di estrema destra Svoboda, con il 9% dei consensi nel sistema proporzionale.
Differenti sono invece gli equilibri per quanto riguarda il sistema maggioritario, che assegna la meta dei seggi del Parlamento. Secondo il 78% delle sezioni scrutinate, il Partito delle Regioni vince in 114 collegi uninominali, l'Opposizione Unita Batkivshchyna in 42, Svoboda in 11 e UDAR in 5.
Notevole e il risultato dei candidati indipendenti, vincitori in 43 collegi. Essi sono personalità ben radicate nei territori, appoggiate e finanziate dal Partito delle Regioni.
Per questo, i cosiddetti indipendenti sono pronti ad aderire alla coalizione pro-presidenziale, e a garantire a Yanukovych una maggioranza parlamentare rassicurante.
A porre un interrogativo sulla correttezza delle consultazioni sono le ripetute prove di brogli raccolte e denunciate dagli osservatori internazionali.
In particolare, ad essere contestato e stato l'utilizzo da parte del Partito delle Regioni di denaro statale per il finanziamento della campagna elettorale, l'organizzazione di caroselli elettorale per portare elettori in più di una sezione elettorale, e la sostituzione di schede votate a favore dei partiti dell'opposizione con facsimili pre-compilati in favore del Partito del Presidente.
A conferma dei brogli e anche il dato dell'affluenza. Del 58% dei votanti la maggior parte ha esercitato il proprio diritto in Galizia, Volinia e nella Regione di Ivano-Frankivsk: le storiche roccaforti dei Partiti dello schieramento democratico.
Viceversa, la minore affluenza e stata registrata nella città di Odessa, in Crimea, e nella città indipendente di Sebastopoli, tradizionalmente favorevoli al Partito delle Regioni.
Critiche all'organizzazione delle elezioni in Ucraina sono state espresse da una nota ufficiale della Commissione Europea, che per voce del Ministro degli Esteri Ue, Catrine Ashton, e del Commissario all'Integrazione e all'Allargamento, Stefan Fule, ha invitato la Commissione Elettrorale Centrale a rispettare la volonta popolare.
Parole dure sono state espresse anche dal Presidente del Parlamento Europeo, Martin Schultz, che ha contestato l'assenza di pari opportunita tra le forze politiche che hanno preso parte alla consultazione.
Nella giornata di lunedì, 29 Ottobre, una ferma posizione e stata presa anche dal Coordinamento delle missioni di osservazione occidentali - OSCE, Consiglio d'Europa, Parlamento Europeo ed Assemblea Parlamentare NATO - che ha condannato lo svolgimento delle consultazioni in Ucraina per via della poca trasparenza e dell'assenza dei due esponenti principali dell'Opposizione, l'ex-Primo Ministro Yulia Tymoshenko e l'ex-Ministro degli Interni Yuri Lutsenko, arrestati per ragioni meramente politiche.
Yulia Tymoshenko allo sciopero della fame contro le falsificazioni
Nella serata di lunedì, 29 Ottobre, Yulia Tymoshenko ha avviato uno sciopero della fame presso il carcere per protestare contro i brogli perpetrati dall'Amministrazione Presidenziale di Yanukovych.
A favore delle ragioni della Tymoshenko gioca il precedente storico: durante i Governi guidati dall'anima della Rivoluzione Arancione tutte le consultazioni si sono svolte in maniera regolare, anche quando a vincerle e stato lo schieramento guidato dal Partito delle Regioni.
Matteo Cazzulani