Domenica, 06 ottobre 2024 - ore 19.43

UE-USA: a che punto siamo con il Trattato transatlantico Ttip?

È probabile che l’industria automobilistica di entrambe le sponde dell’Atlantico possa guadagnare notevolmente dal Ttip

| Scritto da Redazione
UE-USA: a che punto siamo con il Trattato transatlantico Ttip?

Se il Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti (Ttip) venisse realizzato, sarebbe il più ambizioso accordo di libero scambio nella storia. In parte perché l’Unione Europea e gli Stati Uniti rappresentano circa il 45 per cento del Pil mondiale, ma anche perché è un tentativo di mettere mano alle barriere non tariffarie e alla regolamentazione. Il Ttip potrebbe rappresentare dunque un punto di svolta per gli scambi commerciali del Ventunesimo secolo.

IL TTIP, I VINCITORI E I VINTI

I potenziali benefici di una liberalizzazione del commercio transatlantico sarebbero importanti, tuttavia la strada per arrivarci sarà lunga e difficile, con molte difficoltà da superare. Uno studio realizzato dal Centre for Economic Policy Research indica che nello scenario migliore, una famiglia media dell’Ue di quattro persone potrebbe vedere il proprio reddito netto crescere di 545 euro all’anno entro il 2027, grazie ai prezzi più bassi e a una maggiore produttività.

Ma il livello di incertezza di qualunque previsione è alto, non ultimo perché molto dipende dal tipo di accordo che uscirà dai negoziati: sarà un accordo globale con una vera e propria liberalizzazione delle barriere non tariffarie oppure sarà un accordo “leggero”, non molto più di un semplice taglio dei dazi?

Previsioni più attendibili su guadagni e perdite si possono forse azzardare facendo riferimento ai vari settori dell’economia. È probabile che l’industria automobilistica di entrambe le sponde dell’Atlantico possa guadagnare notevolmente dal Ttip. E non sorprende che sia una delle industrie che guarda con maggior favore all’accordo. Nel caso del Regno Unito, ne potrebbero beneficiare anche l’industria chimica e quella farmaceutica.

Ma inevitabilmente ci sarebbero anche dei perdenti. Per esempio, alcuni comparti fortemente sovvenzionati del settore agricolo dei paesi mediterranei, potrebbero soffrire dall’abbattimento delle barriere tariffarie e non tariffarie e non è chiaro come i governi pensino di mitigare questi effetti negativi.

Fonte: buongiorno slovacchia

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