Martedì, 07 maggio 2024 - ore 18.33

Una serata per ‘Vik’ a Cremona, applausi per la madre Egidia Beretta

L’iniziativa, organizzata da Arci Cremona e dal Circolo Arcipelago, ha raccolto un folto pubblico in Sala Zanoni. Si è parlato della figura di Vittorio Arrigoni e di molto altro

| Scritto da Redazione
Una serata per ‘Vik’ a Cremona, applausi per la madre Egidia Beretta Una serata per ‘Vik’ a Cremona, applausi per la madre Egidia Beretta Una serata per ‘Vik’ a Cremona, applausi per la madre Egidia Beretta

«Mi chiedono perché ho voluto scrivere questo libro. L’ho fatto perché il cuore e la mente mi spingevano a raccontare, ma anche per rendere giustizia a Vittorio»: queste le parole con cui Egidia Beretta, madre di Vittorio Arrigoni, cooperante internazionale ucciso a Gaza nel 2011, ha voluto introdurre la genesi del libro Il viaggio di Vittorio. Introdotta da Emanuela Ghinaglia, Presidente di Arci Cremona, e da Claudia Noci, Presidente del Circolo Arcipelago, che ha anche letto un passaggio del volume, Egidia Beretta ha voluto innanzitutto porre l’attenzione sul fatto che la permanenza di Vik (così era affettuosamente soprannominato Arrigoni) in Palestina è stata solo l’ultima tappa di una lunga esperienza internazionale del figlio.

Invitati tra i relatori della serata, Fabio Groppi e Fabrizio Statello del Circolo Arci Vik di Piacenza hanno parlato dell’intitolazione a Vittorio del nome del loro Circolo, oltre a illustrare alcune delle iniziative culturali che il Circolo stesso propone dal 2012. Fabrizio ricorda che Vik era l’unico italiano rimasto a Gaza a raccontare, ma prima ancora a vivere, quella realtà.

Dopo la proiezione di un drammatico contributo video, in cui Vittorio Arrigoni, ripreso poco tempo prima della morte, mostra di persona la quotidianità della sua vita e del suo lavoro a Gaza, hanno preso la parola Francesca Bignelli, Presidente della Cooperativa Sociale Nonsolonoi, che si occupa di commercio equo e solidale e di rapporti più giusti tra i cosiddetti nord e sud del mondo, e l’Assessore Rosita Viola, che, con un intervento accorato e commosso, ha messo in luce toccanti parallelismi tra la vicenda di Vik e la propria esperienza di cooperante internazionale, cominciata nei Balcani vent’anni fa, affermando di essere stata semplicemente più fortunata di Arrigoni. Da Assessore, Viola conferma l’impegno dell’Amministrazione cremonese nella direzione di una cultura dell’accoglienza e della solidarietà, rilanciando i rapporti con fronti di pace che creano sempre confronto e arricchimento umano, e spesso anche lavoro e competenze. Alla fine del proprio intervento, Rosita Viola ha invitato a rifiutare l’odio come risposta all’ingiustizia. Una seconda lettura di Claudia Noci ha avviato la serata verso la conclusione; proprio stimolata dallo stralcio appena letto, Egidia si è soffermata sul rapporto di amicizia tra Vik e i bambini, uno speciale legame nato già durante le missioni di Arrigoni all’Est e in Africa. «Forse», conclude Egidia, «i bambini vedevano in Vittorio occhi innocenti, occhi ridenti, occhi di qualcuno che con loro tornava, appunto, bambino». E davanti allo sguardo fiero e gioioso di Vik Arrigoni, animo inquieto che ora riposa in pace, l’invito non può che essere quello a prendere coscienza delle ingiustizie che avvengono in tutto il mondo, e a maggior ragione a due passi dall’Italia, appena al di là del Mediterraneo. Proprio come diceva Vik: «Restiamo umani».

Carmine Caletti

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