I sospetti sono stati confermati dalle analisi svolge in un laboratorio di virologia ad Amburgo, in Germania: il paziente trattato nell’ospedale universitario di Presov è il primo caso di paziente infettato con il virus Zika in Slovacchia. La notizia è stata ribadita dal ministro della Salute Viliam Cislak in una conferenza stampa ieri.
Si tratta di una donna ricoverata al nosocomio di Presov la scorsa settimana dopo il ritorno dal Sud America, e dimessa in buone condizioni venerdì 26 febbraio. Il ministro ha confermato che la signora non «ha bisogno di rimanere isolata», spiegando che non vi sono minacce di contagio ulteriore. In ogni caso, alla donna è stato consigliato di evitare di rimanere incinta, di non fare donazioni di sangue e di essere anche cauta nei suoi contatti sessuali.
Secondo le informazioni più recenti, il virus Zika è trasmesso dalle zanzare, in particolare del tipo Aedes aegypti che non è generalmente presente in Europa, ma può essere trasmesso dalla madre al figlio attraverso la placenta. Allo stesso modo, sono allo studio e in part confermati casi di trasmissione con rapporti sessuali e trasfusioni di sangue. Al momento non sono disponibili specifici trattamenti farmacologici per combattere il contagio.
Il ministero slovacco degli Affari esteri ed Europei, scrive Tasr, suggerisce che le donne riconsiderino viaggi nelle zone colpite dall’epidemia, in particolare nell’America del Sud e Centrale, compresi i Caraibi e le Isole di Capo Verde. L’OMS attribuisce a Zika l’aumento abnorme di casi di neonati affetti da microcefalia, un fenomeno che porta alla nascita di bebè con la testa più piccola del normale. La scorsa settimana sono stati confermati i primi due casi di infezione anche in Repubblica Ceca: un uomo di ritorno dalla Martinica e una donna che ha viaggiato nella Repubblica Dominicana.
Fonte: Buongiorno Slovacchia