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Vittoria Premio Nazionale Tullio De Mauro

VALERIO FERRARI, _ETIMOLOGIE DIALETTALI CREMASCHE_, EDIZIONI FANTIGRAFICA, CREMONA 2020

| Scritto da Redazione
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Lunedì 6 dicembre 2021 si è svolta a Roma in Campidoglio presso la Sala della Protomoteca la cerimonia di premiazione dei vincitori della nona edizione Premio Nazionale “Salva la tua lingua locale”.

Primo classificato del Premio “Tullio De Mauro” 2021 è risultato il volume Valerio Ferrari, Etimologie dialettali cremasche, Edizioni Fantigrafica, Cremona 2020 pubblicato dalla Società Storica Cremasca con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Crema.

Il Premio letterario “Salva la tua lingua locale”, del quale è presidente onorario il professor Giovanni Solimine, succeduto al professor Tullio De Mauro, è promosso e organizzato dall’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia e dalla Lega delle Autonomie, con la collaborazione del Centro Internazionale Eugenio Montale e l’ong Eip - Scuola Strumento di Pace.

Il Premio, aperto agli autori in lingua locale - articolato nelle sezioni della poesia edita e inedita, della prosa edita e inedita, dei lavori scientifici editi o inediti, cui si affiancano la sezione scuola e la sezione musica - è nato nel 2013 ed è giunto alla sua nona edizione.

La premiazione si svolge ogni anno nel mese di dicembre a Roma, in Campidoglio, presso la Sala della Protomoteca. Mentre per la parte dedicata alla scuola le premiazioni si svolgono nel periodo di febbraio, sempre in Campidoglio a Roma.

La sezione riservata a lavori scientifici editi o inediti (saggi, tesi di laurea, studi su dialetti e/o lingue locali e dizionari) è intitolata al linguista Tullio De Mauro (Torre Annunziata, 1932 - Roma, 2017) celebre, fra le altre cose, per gli studi sull’analfabetismo strumentale, funzionale e di ritorno nell’Italia contemporanea.

I lavori sono stati valutati da un’apposita giuria composta da Salvatore Trovato (docente di Glottologia e Linguistica dell’Università degli Studi di Catania), Luca Lorenzetti (docente di Glottologia dell’Università degli Studi della Tuscia) e Giovanni Ruffino (docente di Dialettologia e Linguistica dell’Università degli Studi di Palermo e accademico della Crusca).

Il libro, Valerio Ferrari, Etimologie dialettali cremasche, Edizioni Fantigrafica, Cremona 2020, nona monografia promossa dalla Società Storica Cremasca, è stato presentato a Crema il 3 ottobre 2020 presso il salone Giovan Pietro da Cemmo del Centro Culturale Sant’Agostino.

Il volume, con la prefazione del prof. Giovanni Bonfadini (Università degli Studi di Milano), è un nuovo e aggiornato contributo alla conoscenza della storia genetica di un notevole corpus di voci dialettali cremasche, analizzate sotto il profilo etimologico, quale strumento per conoscerne l'origine e delinearne l'evoluzione (morfologica, fonetica, semantica) avvenuta nel tempo fino a giungere all'esito attuale.

Dopo il primo tentativo di spiegazione etimologica dei vocaboli dialettali cremaschi effettuato dal vaianese avvocato Andrea Bombelli ottant'anni fa e pubblicati nel suo Dizionario etimologico del dialetto cremasco e delle località cremasche del 1940, infatti, non si conoscono altri studi tesi a dare nuova luce ad un dialetto, come il nostro, poco indagato sotto questo punto di vista e spesso assimilato sbrigativamente ai dialetti parenti bergamasco e bresciano, dai quali, tuttavia, quello si differenzia per sue proprie specificità che anche l'analisi etimologica, nel complesso delle voci esaminate, riesce a far emergere con evidenza.

Ma, al di là della novità, nel panorama editoriale cremasco, costituita da questo più recente e aggiornato lavoro, che tiene conto degli studi svolti negli ultimi decenni in ambito nazionale o regionale, l'interesse che il volume potrà suscitare tra il pubblico avrà forse anche il merito di riportare l'attenzione su un sistema linguistico locale dalle antiche e nobili origini, degno di stare al fianco, con onore, dei dialetti più noti e celebrati, quantomeno in ambito regionale, e di stimolare nuove e più approfondite indagini che annoverino anche il dialetto cremasco tra quelli meritevoli di studio e di ridiffusione, soprattutto tra le generazioni future, perché non venga disperso un patrimonio immateriale irripetibile, costituitosi nei secoli attraverso apporti diversi di ordine tanto interno quanto esterno, ma dai caratteri fortemente identitari per una comunità ancora in buona parte omogenea, sotto diversi risvolti, come quella cremasca.

In sostanza, lo sforzo che la nuova offerta editoriale si propone di mettere in campo è teso a promuovere e a motivare su base scientifica l'uso di una lingua locale, ricca di proprie peculiarità, il cui progressivo declino rischia di portare con sé anche la scomparsa di un modo tutto particolare di percepire e di rappresentare la realtà quotidiana, una modalità tutta locale di socializzare, di comunicare con il prossimo, di trasmettere emozioni, sentimenti, sensazioni, di inventare storie, di organizzare il pensiero stesso: tutti aspetti cui sono sottesi innumerevoli presupposti accumulatisi nel tempo e che traspaiono da ogni singolo vocabolo, se correttamente analizzato e interpretato.

Per la sua semplice struttura e per le modalità di analisi dei singoli vocaboli adottate, è anche ipotizzabile un utilizzo del volume in ambito scolastico, a scopo di esercitazione all'esame più approfondito e consapevole delle parole di uso comune, anche relative all'italiano.

www.salvalatualingualocale.it

www.socitastoricacremasca.it

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