Basta tagli, ora diritti! Sussidiarietà, non scaricabarile!». Mobilitazione nazionale il 23 giugno
Riceviamo e pubblichiamo per intero il comunicato del Forum Terzo settore: Il nostro Paese sta attraversando una grave crisi, che ha portato via posti di lavoro e risparmi, in molti casi spingendo persone e famiglie verso la povertà e l’insicurezza. Nonostante le difficoltà molti hanno continuato a lavorare per mantenere la coesione sociale e per garantire che i problemi comuni non producessero lacerazioni sociali né condannassero molte persone ad essere marginalizzate.
A fronte di questo il Governo ha continuato ad operare tagli massicci alla spesa, riducendo e talvolta azzerando le risorse per il sociale. Nel 2008 i fondi nazionali per le politiche sociali erano oltre i 2,5 miliardi, nell’anno 2011 ammontano a soli 538 milioni di euro: un taglio dell’80%. Ciò significa riduzioni e chiusure di servizi, diritti negati ai cittadini, rischio di disoccupazione per molti lavoratori e per tante persone svantaggiate, e problemi che tornano a scaricarsi per intero sulle famiglie.
Ora è venuto il momento di dire basta. Sosteniamo la centralità della persona e crediamo nella possibilità di dare voce a ciascuno dando opportunità e garantendo diritti. Affrontare la crisi solo “tenendo a posto i conti”, senza affrontare riforme e investire in ciò che garantisce un autentico sviluppo è suicida e condanna l’Italia al declino.
Il Terzo Settore non chiede per sé, ma per tutti i cittadini, a partire da quelli più in difficoltà esclusi dalla comunità oppure a rischio di esclusione. E, prima di chiedere, offre il suo contributo di azione volontaria, di professionalità sociale, di innovazione a fianco delle persone.
Le politiche sociali sono un investimento nel futuro del Paese, tanto più preziose quanto più esso è in difficoltà. Eppure l’Italia investe in esse meno di quanto si investa nel resto d’Europa. Anzi le considera un costo e le taglia senza criterio. La nostra capacità di tirare la cinghia e di trovare soluzioni dignitose per assicurare diritti alle persone si sta esaurendo: senza un cambiamento si avvia la liquidazione del welfare italiano e si cancellano i tanti sforzi fatti per costruire sussidiarietà.
Governo, Regioni ed Enti Locali debbono fare ciascuno la propria parte e decidere quale futuro vogliono per il nostro Paese. Noi abbiamo fatto e faremo la nostra parte, ma non vogliamo essere presi in giro.
fonte:
- http://www.cisvol.it/module-News-display-sid-5895.phtml