Sono consapevole che un singolo cittadino non possa conoscere tutta le tipologie contrattuali e le forme di flessibilità previste dai contratti nazionali, ma le associazioni datoriali sì, loro le conoscono benissimo in quanto sottoscrittori degli stessi.
In questo contenitore si possono trovare risposte alle tante richieste di flessibilità che i datori di lavoro hanno formulato e ottenuto a fronte di modifiche legislative continue: Treu, Biagi, Fornero, Jobs Act.
Oggi si parla dei giovani, degli studenti universitari che non riusciranno più a trovare occupazione se non attraverso il lavoro irregolare.
Come se il lavoro nero in questi anni non fosse stato utilizzato.
E’ forse utile precisare che il lavoro in somministrazione, il lavoro intermittente, il lavoro a chiamata , il lavoro extra ed altre forme non sono stati aboliti .
Solo due esempi :
-il contratto intermittente si può utilizzare fino ad un massimo di quattrocento giorni di effettivo lavoro nell’arco di tre anni. Possono usurfruirne soggetti con meno di 24 anni e con più di 55 anni. Nei periodi in cui non vi è prestazione il lavoratore non matura alcun trattamento economico e normativo, salvo nel caso in cui abbia garantito al datore di lavoro la propria disponibilità a rispondere alle chiamate, nel qual caso gli spetta l'indennità di disponibilità.
-lavoro extra e di surroga: bar, ristoranti e altri pubblici esercizi in cui si effettua somministrazione di cibo e bevande, commercio al dettaglio di cibo e bevande, sale da gioco, agenzie viaggio, alberghi è possibile ricorrere all’assunzione di manodopera mirata all’esecuzione di speciali servizi di durata non superiore a tre giorni.
Si dirà che costano più di un Voucher. Ma allora non parliamo di mancanza di flessibilità ma del costo del lavoro.
Siamo orgogliosi di essere considerati conservatori, se per questo si intende il fatto che richiediamo che il lavoratore debba essere equamente retribuito per il lavoro svolto e che abbia diritto alle tutele previste per tutti i lavoratori dipendenti (disoccupazione, assegni famigliari, ecc) compresi gli aspetti contributivi per la propria pensione.
È oggi che si determina il futuro anche pensionistico di quei giovani.
Alcuni giovani ci hanno raccontato di ore pagate in nero e solo in minima parte retribuite con voucher; di essere stati licenziati perché sostituiti da lavoratori pagati con voucher; di fare lo stesso lavoro di altri colleghi ma di non maturare ferie, 13^, tfr come loro; di essere pagati 10 euro lordi indipendentemente dalla loro professionalità.
Sono anni che la poniamo il problema, ma le modifiche legislative dei vari Governi, tutti, hanno continuamente ampliato soggetti e imprese in cui sono utilizzabili i voucher, passando dai 500.000 del 2008 agli oltre 130 milioni del 2016, di cui solo il 3% utilizzati dalle famiglie.
Il lavoretto ha sostituito altre forme di lavoro.
C’era tutto il tempo e il dovere di normare la materia
Noi immaginiamo un mondo diverso dove crescita e dignità del lavoro possano viaggiare insieme.
L’abbiamo rappresento con la “Carta dei diritti Universali del Lavoro” .
La proposta di legge è in discussione alla Commissione lavoro alla Camera dei Deputati.
In quel testo noi non scriviamo che l’alternativa all’abrogazione dei voucher debba essere il lavoro nero, ma che siano forme di lavoro con forme amministrative semplici, eliminando aspetti burocratici, ma con il riconoscimento di retribuzione, contributi e assistenza adeguati.
Mimmo Palmieri Seg. Gen. Cgil Cremona