Sabato, 27 aprile 2024 - ore 13.05

(WL) Piacenza Giovanni Bianconi e il terrorismo spiegato alla “Generazione Z”

E martedì 5 marzo alle 10 alla Sala 7 di Palazzo Farnese

| Scritto da Redazione
(WL) Piacenza  Giovanni Bianconi e il terrorismo spiegato alla “Generazione Z”

Piacenza Il giornalista Giovanni Bianconi e il terrorismo spiegato alla “Generazione Z”, martedì 5 marzo l’incontro.

Prosegue il ciclo di incontri dedicato alla “Generazione Z” e all’interpretazione della storia da parte di questi ragazzi che vivono il presente per i quali “questi momenti di confronto – spiega l’assessore alla Cultura Christian Fiazza che ha promosso l’iniziativa – consentono loro di confrontarsi con il passato, un passato recente che scuote ancora le coscienze e che provoca disagio a chi l’ha vissuto”.

E martedì 5 marzo alle 10 alla Sala 7 di Palazzo Farnese, sarà il giornalista e saggista Giovanni Bianconi a illustrare ai ragazzi degli istituti superiori (l’incontro è comunque aperto anche alla cittadinanza) il dramma degli anni di piombo e delle stragi che hanno sconvolto l’Italia nella seconda metà del secolo scorso. Bianconi, 65 anni, è uno dei massimi studiosi di terrorismo italiano, collaboratore di testate quali “La Stampa” e il “Corriere della Sera”, del quale è inviato, ha indagato fenomeni quali la criminalità organizzata, il terrorismo e le basi storiche dello stragismo italiano. Della sua copiosa produzione saggistica occorre citare  “A mano armata. Vita violenta di Giusva Fioravanti” (1992); “L'attentatuni. Storia di sbirri e di mafiosi” (con G. Savatteri, 2001); “Storia delle Brigate Rosse” (2003); “Eseguendo la sentenza” (1978); “Dietro le quinte del sequestro Moro” (2008); “Il brigatista e l’operaio” (2011); “Figli della notte. Gli anni di piombo raccontati ai ragazzi” (2012); “L’assedio. Troppi nemici per Giovanni Falcone” (2017); “Terrorismo italiano” (2022); “Un pessimo affare: Il delitto Borsellino e le stragi di mafia tra misteri e depistaggi” (2022).

Dunque una corposa produzione che insieme agli articoli e alle inchieste realizzate per il “Corriere”, fanno di questo giornalista, uno dei più preparati su temi molto scottanti e ferite ancora aperte per la nostra democrazia.

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