Oltre ad un messaggio nitido ed impegnativo che affronti le più sentite esigenze del nostro paese, nelle prossime settimane mi aspetto che le forze interessate chiariscano, senza ulteriori indugi, i presupposti politici di riferimento.
Insistere ad identificare la sinistra come alternativa, civica, democratica, laica, ambientalista, progressista, anticapitalista ecc, ignorando completamente i filoni storici ed ideali della sinistra socialista e comunista, costituisce una anomalia tutta italiana che non deve permanere oltre.
Sentire ripetutamente apprezzamenti personali nei confronti di Corbyn e di Sander, senza promuovere e rilanciare contestualmente i valori del socialismo a cui si ispirano, per il conseguimento di una società con maggiore giustizia sociale, equità, libertà, francamente è assai poco coerente.
L’ambiguità appena citata, per mirare ad una prospettiva politica di ampio respiro, va sciolta prima di ogni altro accordo, chiarendo esplicitamente in quale famiglia politica europea si cercherà l’alleanza e la forza per sostenere le istanze dell’Italia, nonché quella per cambiare, in senso lato, l’assetto dell’Europa.
Personalmente, auspicando finalmente la ricostruzione di una formazione di impronta socialista, forte e popolare, non vedo alternative ad un approdo nel PSE, quanto mai bisognoso di innesti che ne rilancino il ruolo.
Se ancora una volta prevalessero,invece, da un lato, chi mira alla riedizione di nuovi “ulivi” e dall’altro, quanti propendono per la costituzione di liste di sinistra generiche, di mera testimonianza, mancheremmo per l’ennesima volta un obiettivo, sempre più atteso, credibile sia sotto il profilo politico che elettorale. Virginio Venturelli (Crema)