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SERRAVALLE: I CONTI NON TORNANO SE NON SI VEDE LA METROPOLI

| Scritto da Redazione
 SERRAVALLE: I CONTI NON TORNANO SE NON SI VEDE LA METROPOLI

È dei giorni scorsi l’annuncio del Comune di Milano di voler andare per conto proprio nella vendita delle proprie quote di Serravalle. Il Comune di Milano detiene il 18% della società e la Provincia è ora ben lieta di correre da sola nel tentativo, finora infruttuoso, di trovare un compratore per il pacchetto di maggioranza di cui è detentrice con il 52% delle quote.

04balotta37FBOvviamente una scelta che avrà pesanti conseguenze sui bilanci milanesi: perché così la Provincia potrà avere qualche possibilità di trovare un compratore disposto ad acquisire una maggioranza ‘alleggerita’ per una società poco appetibile perché oberata di debiti, ma al Comune resterà una partecipazione del tutto inservibile e per di più gravata da severi oneri di risanamento patrimoniale: il privato che dovesse subentrare nel controllo di Serravalle non sarà certo interessato a rilevare la quota del Comune, almeno non prima che il Comune abbia messo mano al proprio magro portafoglio per nutrire la propria parte, minoritaria ma cospicua, d’inevitabile ricapitalizzazione della società.

Così un Comune che non sa più dove cercare risorse per quadrare il proprio bilancio non riuscirà a disfarsi dell’ingombrante partecipazione alla sgangherata concessionaria autostradale: secondo gli analisti, infatti, Serravalle SpA, con i costi operativi superiori del 30% rispetto alle altre autostrade e con in pancia il maxiprogetto autostrade lombardo (Pedemontana e Tem), è in continua svalutazione, anche per le sempre più evidenti difficoltà di finanziamento delle due costosissime opere. La vendita separata, se ci sarà, farà crollare il valore della quota comunale: stiamo parlando di azioni per un valore di un centinaio di milioni, sottratti a ogni possibilità di vantaggiosa cessione per il Comune, considerato che gli azionisti della società, e quindi anche il Comune di Milano, dovranno sborsare di tasca propria le quote di ricapitalizzazioni previste per Tem (+10%) e Pedemontana (+15%), per un valore dell’ordine di altri 100 milioni. Soldi che dovranno uscire dalle tasche del Comune, senza nessun ritorno ai contribuenti.

30 OTTOBRE 2013 DI DARIO BALOTTA DAMIANO DI SIMINE

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