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12 aprile Vivicittà. Si avvicina il momneto di scendere in strada a correre | Uisp

PER SOCIALIZZARE E PER STARE BENE. PRESENTIAMO LO SPOT 2015. Parla F. Fiaschi

| Scritto da Redazione
12 aprile Vivicittà. Si avvicina il momneto di scendere in strada a correre | Uisp

PER SOCIALIZZARE E PER STARE BENE. PRESENTIAMO LO SPOT 2015. Parla F. Fiaschi

Correre è il gesto sportivo più antico. Lo racconta lo spot 2015 di Vivicittà) e lo conferma Fabio Fiaschi, presidente Lega atletica leggera Uisp.

Quale significato ha Vivicittà per la Lega atletica Uisp e per il mondo del podismo in Italia?

"Questa manifestazione ha sicuramente un valore particolare perché, dopo 32 anni, continua ancora a convogliare l’attenzione sul mondo dello sport e della corsa nello specifico, trasmettendo il messaggio che tutti possono fare attività per il proprio benessere fisico".

Quest’anno la manifestazione si inserisce all’interno della campagna nazionale Uisp #CorroPer un’altra idea di sport: quale contributo può dare Vivicittà a quest’iniziativa?

"Correre per un’altra idea di sport significa permettere la pratica sportiva a tutti, eliminando gli intralci burocratici che possono solo scoraggiare le persone che non fanno sport. Il nostro obiettivo invece deve essere quello di spingere al movimento quel 40% di cittadini sedentari con attività che siano alla portata di tutti".

Quale messaggio vorresti trasmettere agli organizzatori di Vivicittà sparsi in tutta Italia e ai partecipanti che il 12 aprile saranno al via della gara?

"Divertitevi perché state praticando lo sport più bello del mondo. È un segnale forte sapere che in uno stesso giorno migliaia di persone in tutto il mondo sono coinvolte contemporaneamente nella stessa corsa e condividono lo stesso messaggio di solidarietà, di rispetto ambientale e di difesa dei diritti".

Lo scorso 21 marzo è stato il secondo anniversario della morte di Pietro Mennea, ricordato in una fiction televisiva trasmessa dalla Rai il 29 e 30 marzo. Le due puntate sono state seguite da una media di sei milioni e mezzo di spettatori. Come ti spieghi questo successo e qual è l’attualità della figura di Mennea?

"Pietro Mennea ci ha fatto capire che una persona normale, non particolarmente dotata fisicamente, con il duro lavoro e la determinazione può raggiungere risultati straordinari arrivando addirittura a conseguire un record del mondo sui 200 metri, 19’72”, ancora imbattuto in Europa. Questa è la forza di Pietro Mennea: sapere che con l’impegno e il sacrificio si possono raggiungere obiettivi difficili. Dovremmo imparare tutti quanti da lui, non solo nello sport ma anche nella vita che in fondo non è che una lunga corsa".

Lo spot di Vivicittà 2015 è stato realizzato a quattro mani da Francesca Spanò, della redazione nazionale Uisp, e Marco Careri, che lo hanno scritto, diretto e montato.

L’attesa, l’entusiasmo e il movimento, al centro dello spot interpretato da Ester Pantano Piccaluga, una giovane attrice del Centro sperimentale di cinematografia di Roma, che dona freschezza e vivacità alla storia che si sviluppa in 90 secondi, da gustare tutti d’un fiato.

L’attesa, protagonista della storia: una ragazza ogni mattina spegne la sua sveglia alle 7.30, scende giù dal letto, prepara la colazione, e si reca a lavoro, il tutto rispettando l’ambiente con la raccolta differenziata dei rifiuti e utilizzando i suoi rollerblade.

Ogni giorno la stessa routine ma a darle il sorriso è l’attesa del grande evento; gli sms ricevuti dai suoi amici sparsi in tutta Italia scandiscono il passare dei giorni verso la “corsa più grande del mondo”: Vivicittà.

Un montaggio dinamico racconta il susseguirsi dei giorni e il crescendo dell’entusiasmo, alternando scene di vita quotidiana a scene oniriche, che vedono la protagonista così desiderosa di correre da sognarsi runner tra le strade del suo quartiere, in pigiama e vestaglia.

Una musica incalzante accompagna le emozioni dei personaggi e l’alternarsi delle immagini, contribuendo a creare un movimento vivace e fluido.

"Volevamo raccontare l’evento attraverso la rincorsa del tempo - dice Marco Careri - pensando alla vita quotidiana come a una corsa verso il traguardo, che in questo caso è Vivicittà. Come nella vita ci poniamo dei traguardi, in questa storia il traguardo è l’inizio della corsa stessa. Quando finisce la corsa del nostro personaggio verso l’evento, è lì che inizia il ruolo da protagonisti di chi partecipa realmente a Vivicittà”.

 

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