Giovedì, 28 marzo 2024 - ore 21.18

25 aprile. Preti coraggiosi |G. Carnevali

| Scritto da Redazione
25 aprile. Preti coraggiosi |G. Carnevali

25 APRILE, FESTA DELLA LIBERAZIONE, LUOGO DELLA MEMORIA. PRETI CORAGGIOSI, ANIME BUONE.
Caro Direttore,
all’inizio mi sono chiesto se, ultimamente, la Festa della Liberazione (luogo della memoria e della vita partecipata) si stia allontanando sempre di più, forse anche con il nostro inconsapevole contributo. Conseguentemente reagisco, soprattutto mi consapevolizzo che non c’è da “batter fiacca”. Mobilito il mio abitudinario istinto e sollecito un riassetto di quell’insostituibile corredo di qualità morali  che ciascheduno di noi, potenzialmente, dovrebbe possedere. Faccio altresì memento a quelle assopite, amorfe coscienze, quanto sia vero, reale, concreto, esaltante e serio che “La libertà è partecipazione”. E non solo perché è così bello cantarlo sulle note della significativa canzone di Gaber. Ed allora “vietato delegare”, men che meno anteporre giustificazioni belle che pronte, precise e di circostanza di fronte alle testimonianze di quelle strabordanti giovani vite umane immolatesi per il raggiungimento della tanto agognata libertà. Così scrivo a voi, caro direttore, che detenete “a buona ragione” il titolato onore di FARE CORRETTA INFORMAZIONE (che non è cosa di poco conto, di questi tempi!), soprattutto il dono di essere testimone orgoglioso che “LA LIBERTA’ VA DIFESA GIORNO PER GIORNO”. Ed allora vi propongo una testimonianza, tratta dal bel libro: “Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana”. Ho scelto quella di un coraggioso sacerdote, don Aldo Mei, tra gli altrettanti coraggiosi uomini, donne, ragazzi, soldati, lavoratori, operai, imprenditori, i quali hanno sacrificato la loro vita per il raggiungimento della libertà nella tanto amata patria. Don Aldo è sacerdote in quel della campagna della lucchesia. Aiuta renitenti alla leva  e perseguitati politici, dà ai partigiani assistenza religiosa, incarna appieno la figura dell’apostolo tra la gente. Arrestato il 2 agosto 1944 ad opera di tedeschi nella Chiesa di Fiano (Lu) appena dopo aver celebrato la Santa Messa, viene processato con l’imputazione di avere nascosto nella propria abitazione un giovane ebreo. E’ fucilato il 4 agosto 1944; anni 32. Così scriveva la notte prima della fucilazione, a matita sulle pagine bianche del suo breviario: “Non piangete o cara mamma e amatissimo babbo, presto ci rivedremo e godremo il gaudio ineffabile del cielo fuori degli spaventi di questa lacrimosissima terra. A rivedervi vi dico inviandovi un bacio ed una benedizione…..Muoio per la tenebrosa bufera dell’odio io che non ho voluto vivere che per l’amore….Muoio pregando per coloro stessi che mi uccidono….Fuggite tutti il peccato unico vero male che attrista nel tempo e rovina irreparabilmente nella eternità….Muoio vittima dell’odio che tiranneggia e rovina il mondo.…Muoio perché trionfi la carità cristiana.Grazie a quanti hanno gentilmente alleviato, con preghiere e con altro, la mia prigionia e la mia morte. (Aff.imo sacerdote Aldo Mei, indegno Parroco di Fiano)”. Struggenti, commoventi, al tempo stesso confortevoli parole dalle quali, auspico vivamente, si irradino Vita, Amore, Solidarietà e Pace, se ne alimentino l’umanità ed in particolare i Giovani, sentendosi essi stessi severi custodi di tanto Sacrifico e di Immortali Valori. W l’Italia LIBERA!
Giorgino Carnevali

cr 2012-04-21

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