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A 500 anni dalla nascita. Il genio di Mercatore|M.Pezzoni

| Scritto da Redazione
A 500 anni dalla nascita. Il genio di Mercatore|M.Pezzoni

Gherardus Mercator è il più grande geografo e cartografo del 1500. Nato nelle Fiandre orientali il 5 marzo 1512, si mise in luce all'Università di Lovanio per le sue doti di matematico e teologo, per le sue capacità pratiche e intellettuali. A meno di 50 anni dalla scoperta del Nuovo Mondo De Cremer o Kremer, questo il suo nome originario, costruisce i primi globi della terra. Un raro esemplare è conservato presso la Biblioteca statale di Cremona, insieme ad un globo della sfera celeste. Ma Mercatore è anche l'innovatore del metodo di composizione delle carte geografiche e a lui si deve l'invenzione dell'Atlante.
Gerardo Mercatore
Eredità significative del più grande cartografo del 1500 si trovano a Cremona, nella Biblioteca statale: un globo terrestre del 1541 e un globo celeste del 1551.
L’autore è un fiammingo di origine tedesca, nato nelle Fiandre orientali a Rupelmonde, oggi Belgio, il 5 marzo 1512 di nome Gherard Kremer, latinizzato poi in Mercator visto che nella sua lingua nativa Kramer significava commerciante.
Erano passati nemmeno cinquant’anni dalla scoperta delle Americhe quando l’imperatore Carlo V commissionò al giovane cartografo e geografo Mercator , che si era messo in luce all’Università cattolica di Lovanio, la costruzione di un mappamondo terrestre che fosse il più fedele possibile alle nuove scoperte.

Il risultato di quel lavoro si trova oggi conservato in rari esemplari in pochi luoghi in Italia e in Europa: tra questi la Biblioteca statale di Cremona.
Ma quella sfera terrestre, di circa 131 centimetri di conferenza, su supporti di legno, con già delineate le coste del Nuovo Mondo con ricchezza di nomi e località, insieme a quella della sfera celeste, di pari dimensione, curiosamente si intrecciano con storie cremonesi di altri personaggi. Una storia interessante è quella del medico milanese Giulio Ceradini che studia a Pavia, diventa garibaldino, si trasferisce a Palermo per motivi familiari, si specializza in Germania, nell’Italia post-unitaria insegna all’Università di Genova, poi decide di dedicarsi alla ricerca e si mette a visitare tante Biblioteche italiane.
Giunto a Cremona con l’intento di dimostrare che la scoperta della circolazione del sangue appartiene al cremonese Realdo Colombo e al suo allievo Andrea Cesalpino e non all’inglese William Arvey , racconta di essersi imbattuto casualmente in Biblioteca nei due globi attribuendone la paternità al grande Mercatore. Così scrive entusiasta nel suo libro del 1894 " A proposito dei due Globi Mercatoriani 1541-1551" .
Libro che non coincide con la versione data invece da Bonanni, all’epoca direttore della biblioteca di Cremona che rivendicò come merito dell’istituto la conservazione discreta e consapevole di quel patrimonio così prezioso.

Risalendo indietro nei secoli, ecco un altro collegamento con l’Almagesto di Tolomeo ( 100-178 d.c.) che contiene la descrizione di 48 Costellazioni e 1022 stelle. Ebbene questi ed altri scritti di Tolomeo, andati perduti nella versione originaria, vengono recuperati nel XII secolo da Gerardo da Cremona, che a Toledo, in Spagna, traduce dall’arabo in latino una quantità incredibile di testi dell’astronomia, medicina e filosofia greca antica.
Quattrocento anni dopo è proprio all’Almagesto di Tolomeo, tradotto dal cremonese Gerardo, che Mercatore si ispira per costruire la sua sfera celeste, aggiungendo alle 48 costellazioni tolemaiche la Chioma di Berenice.
Se nella visione del cosmo Mercatore è un conservatore prudente che preferisce richiamarsi ancora al trattato astronomico di Tolomeo, ignorando le nuove ipotesi di Copernico già in circolazione, nel concepire la nuova geografia terrestre è invece uno straordinario innovatore.
E’a Mercatore che si deve il passaggio nella composizione delle carte geografiche dal procedimento empirico al metodo scientifico-matematico.
E’ a Mercatore che si deve per la prima volta nella realizzazione del planisfero l’adozione del sistema di proiezione isogona a latitudini crescenti : proiezione che porta il suo nome e che ha significato la più grande innovazione nella rappresentazione cartografica.
Questo sistema, usato ancora oggi nella navigazione, rappresenta i meridiani della Terra con linee verticali e i paralleli di latitudine con linee orizzontali che intersecano i meridiani ad angolo retto.

E’ a Mercatore che si deve il nome e la fortuna degli Atlanti.
Trasferitosi a Duisburg , disegnò dapprima una grande Carta d’Europa in 15 fogli.
Nel 1569 disegna le Carte delle Americhe e un grande mappamondo, sempre in 15 fogli.
Infine nel 1585 iniziò la pubblicazione della celebre raccolta di carte geografiche in lastre di rame intitolata " Atlas sive cosmografichae meditationes de fabrica mundi et fabricati figura".
Il successo di quest’opera fu così clamoroso che fece da caposcuola e da allora le raccolte di carte geografiche si chiamano Atlanti.

Marco Pezzoni, " Cremona nel Mondo"

Nota.In occasione del 500° anniversario della nascita del grande geografo fiammingo Gherarad Kremer, latinizzato in Mercatore, una delegazione dell'associazione " Cremona nel Mondo" partecipa ad un incontro presso la Biblioteca statale di Cremona per visionare i due globi, terrestre e celeste, costruiti  dallo stesso Mercatore e attualmente non esposti al pubblico.


Cremona 5 marzo 2012

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