Sabato, 18 maggio 2024 - ore 19.53

A Palazzo Italia Staffetta tutta cremonese: questa notte lo Stradivari del 1669 ha preso il posto dell’Arcimboldo

Questa notte l'Arcimboldo di Cremona ha lasciato il posto a uno Stradivari del 1669. Il prezioso violino Clisbee di Antonio Stradivari (1669), strumento della collezione del Comune di Cremona e icona d'eccellenza del saper fare cremonese, è già esposto nella sala che ospita autorità e delegazioni internazionali.

| Scritto da Redazione
A Palazzo Italia Staffetta tutta cremonese: questa notte lo Stradivari del 1669 ha preso il posto dell’Arcimboldo A Palazzo Italia Staffetta tutta cremonese: questa notte lo Stradivari del 1669 ha preso il posto dell’Arcimboldo A Palazzo Italia Staffetta tutta cremonese: questa notte lo Stradivari del 1669 ha preso il posto dell’Arcimboldo

In questi quattro mesi delegazioni istituzionali ed economiche di tutto il mondo hanno ammirato a Palazzo Italia il fascino dell’Ortolano di Giuseppe Arcimboldi, simbolo della potenza della bellezza di Cremona.

Tra gli ammiratori del quadro, sempre accompagnati nella visita da Diana Bracco, Presidente di Expo 2015 e Commissario per il Padiglione Italia, ci sono stati il Presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz, il commissario Ue per Expo David Wilkinson, la Presidente della Svizzera Simonetta Sommaruga, la presidente dell’Argentina Cristina Fernandez de Kirchner, il Principe di Monaco Alberto II, il Presidente dell’Algeria Abdelaziz Bouteflika, la Regina del Belgio Mathilde D'Udekem D'Acoz, le massime autorità del Turkmenistan. L’Ortolano è stato visto anche dal Cardinale Scola e da Monsignor Ravasi in occasione del National Day della Santa Sede, e da numerosi imprenditori stranieri e italiani tra cui il Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi. Nella Sala che ospita l’Arcimboldo si è tenuto anche l’incontro bilaterale tra il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin e il Presidente del Consiglio Matteo Renzi.

“Voglio ringraziare ancora una volta la città di Cremona – commenta Diana Bracco Presidente di Expo 2015 Spa e Commissario generale di Padiglione Italia – che con lungimiranza e generosità ci ha prestato due suoi gioielli. In questi mesi oltre quaranta Capi di Stato e centinaia di rappresentanti di istituzioni di ogni parte del mondo hanno sorriso e sono rimasti ammirati dalla storia dell’Ortolano simbolo della città. Sono certa che replicheremo questo successo con il meraviglioso Stradivari del 1669”.

"Dopo essere stato protagonista all’Expo, l’Arcimboldo è tornato al Museo Civico di Cremona con una veste innovativa grazie ai progetti Artune di Frankie Hi Nrg e pioggia sonora con Musicologia dell’Università di Pavia. Già, perché solo a Cremona i quadri si ascoltano e, dunque, per l’occasione abbiamo organizzato un grande e originale concerto, dal titolo “Conciorto”, in programma il 5 settembre nel cortile del Museo Civico di Cremona. – ha sottolineato Gianluca Galimberti, Sindaco di Cremona - L’Arcimboldo ha lasciato il posto al Padiglione Italia ad un violino Stradivari: questo è un vero e proprio passaggio di testimone delle eccellenze di Cremona, terra che racconta all’Italia e al mondo la sua filiera agroalimentare, la tradizione e l’innovazione nella liuteria e nella musica”.

SCHEDA VIOLINO 1669 CLISBEE di Antonio Stradivari (1644c.-1737)

Cremona, 1669. Da pochissimi anni Antonio Stradivari ha sposato Francesca Ferraboschi, i giovani coniugi vivono nella casa del Pescaroli, nella parrocchia di S. Agata; l’edificio e ancora oggi esistente a differenza della seconda casa che Stradivari acquisto nel 1680, abbattuta negli anni Trenta del secolo scorso insieme all’intero quartiere noto come “isola”.

Il Clisbee e uno dei primi violini costruiti dal maestro cremonese negli anni in cui il panorama della liuteria cittadina vede la presenza della storica figura di Nicolò Amati oltre a quella di Andrea Guarneri e Francesco Rugeri. Con il suo esordio, Stradivari completa un periodo indubbiamente nuovo e straordinario della liuteria cremonese: dopo più di cento anni di presenza della sola bottega Amati, lo scenario vede al lavoro altri operosi artigiani. E’ l’inizio di una grande stagione di contaminazione e crescita che proseguirà fino al primo Settecento quando il quadro inizierà lentamente a cambiare, fino alla difficile situazione della seconda meta del Settecento.

Il violino mostra l’influenza della liuteria cremonese di quegli anni: la cassa e stretta, il bordo e le punte trasmettono leggerezza così come l’aspetto complessivo dello strumento. Il confronto con il Cremonese, costruito più di quarant’anni dopo, consente una lettura del cammino innovativo intrapreso dal grande liutaio: dal piccolo formato alle grandi dimensioni degli strumenti del Settecento che presentano una cassa armonica più  ampia, fori armonici più distanti fra loro e scelte stilistiche che trasmettono maggiore forza e robustezza. Il legno utilizzato non è il bellissimo materiale del periodo migliore, ma acero di provenienza locale, scelta che ritroviamo in altri strumenti costruiti nei primi anni di attività.

Il Clisbee deve il suo nome a Mrs Clisbee, allieva di Andreas Moser, secondo violino del quartetto Joachim, che lo acquisto nel 1899. Dopo alcuni passaggi di proprietà, sul finire del secolo scorso entro far parte della collezione dei coniugi Evelyn ed Herbert Axelrod, che lo donarono alla città di Cremona nel 2003.

Fausto Cacciatori, Conservatore delle collezioni del Museo del Violino

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