Stenterete a crederci ma così è. A Buda, oltre al gran monumento a Eugenio di Savoia che fermò l’orda ottomana alle porte di Vienna, vi sono un grande, elegante quartiere e una lunga via denominati “Torokvesz”, letteralmente “pericolo turco”. anto tempo è trascorso, ma gli ungheresi ricordano questa dominazione, terribile e sanguinaria, che afflisse e bloccò lo sviluppo dell’area carpatico - danubiana per diversi secoli.Con l’aria che spira oggi in Turchia, forse, fanno bene a tramandare ai posteri il ricordo ammonitore.
(Dal mio “I giardini della nobile brigata- Pensieri corti”)
Tuttavia, nello specifico della fondata accusa, rilanciata contro i turchi da Papa Bergoglio, appare necessaria una precisazione fuori testo. L’accusa, gravissima, di genocidio non riguarda solo i turchi, ma un po’ tutti i regimi imperialisti. Nelle diverse epoche storiche si sono verificati orrendi massacri, anche con caratteristiche di genocidio, neologismo che definisce, in modo più appropriato, il progetto della “liquidazione finale” ideato e perseguito dai nazisti ai danni degli ebrei, ma anche degli zingari dei quali si parla poco o nulla, forse perché la loro tragedia non ha incontrato penne famose e cineasti di grido.
L’elenco dei “genocidi” è piuttosto lungo, ne ricordo alcuni: dagli ittiti ai romani, ai cartaginesi,; dagli arabi conquistatori alle orde barbariche nord-europee; dagli spagnoli nell’America detta “latina” (che talvolta agirono con la benedizione dei Papi) agli inglesi, ai francesi nell’America del Nord, ai massacri degli ugonotti in Francia; dal fascismo italiano in Libia e in Etiopia ai nazismo tedesco in Europa, ecc.
Nelle ultime decadi del secolo trascorso, i massacri sono continuati con una ferocia degna di miglior causa: in America Latina a opera delle dittature militari di destra che hanno soppresso svariate decine di migliaia di loro oppositori politici, in Cambogia con i sedicenti “khmer rossi” di Pol Pot e in Africa (Ruanda, Uganda, Congo, ecc) dove gruppi di potere, assetati di sangue e di diamanti, hanno ucciso, deportato milioni di loro nemici tribali, di civili inermi. Nella stessa Europa, nei territori dell’ex Jugoslavia dove fra eserciti locali e della Nato si provocò una carneficina fra i popoli “liberati”dal fantasma del maresciallo Tito. A ben pensarci, anche in Medio Orienta le guerre del nuovo millennio stanno provocando milioni di morti in gran parte civili innocenti.
Sicuramente né avro dimenticato qualcuno o piú di quaslcuno, ma la sostanza del discorso non cambia. Purtroppo, il ricorso all’eccidio continua anche ai nostri giorni e l’umanità non trova i mezzi (o forse la volontà) d’impedirlo. Il problema che si pone non è solo quello di denunciare i massacri, i genocidi secondo la ricorrenza, ma di condannarli sempre e tutti, senza eccezione alcuna, e di farne prendere coscienza, sincero ravvedimento ai popoli, agli Stati che li hanno provocati.La Turchia, laica di Kamal Ataturk, oggi islamista di Erdogan, fa parte di una lunga lista.
Agostino Spataro