Mercoledì, 24 aprile 2024 - ore 15.16

A San Pietro, la chiesa canonizza due papi. Anzi, tre | Valerio Gigante

La canonizzazione che sta per avvenire sarà piuttosto funzionale alla definitiva apoteosi di papa Francesco.E Roma paga.

| Scritto da Redazione
A San Pietro, la chiesa canonizza due papi. Anzi, tre | Valerio Gigante

Lo avevamo già scritto ai tempi della beatificazione di Wojtyla (v. Adista notizie n. 5/2011): attraverso la canonizzazione di un papa la Chiesa – papa regnante in testa – celebra se stessa, per rafforzare il potere dell’istituzione e riaffermare la centralità di Roma e della sua Curia. In questo caso di papi ne abbiamo addirittura due: Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, che diventeranno santi il prossimo 27 aprile. E se Wojtyla beato servì tre anni fa all’establishment vaticano per esorcizzare una crisi i cui effetti di lì a poco si sarebbero rivelati devastanti, la canonizzazione che sta per avvenire sarà piuttosto funzionale alla definitiva apoteosi di papa Francesco. Bergoglio, infatti, con i suoi due predecessori condivide molto. Wojtyla (che nel 1992 lo fece diventare vescovo e poi, nel 2001 lo elevò alla dignità cardinalizia: un evidente conflitto di interessi, come era stato per Benedetto XVI) aveva quel formidabile appeal mediatico che Francesco ha “rivisitato” in una versione più latinoamericana; Giovanni XXIII è per tutti il papa del Concilio Vaticano II, di quel processo di riforma, insomma, che ha fatto entrare la Chiesa dentro la modernità. Bergoglio, dopo i difficili anni del pontificato di Ratzinger, scanditi per la Chiesa gerarchica da una incredibile serie di scandali, dalla perdita di credibilità, da uno scarso feeling con il mondo secolarizzato e con l’opinione pubblica laica, vorrebbe sintetizzare nel suo pontificato la forza evocatrice di entrambi: caratterizzarsi cioè come papa capace di parlare alle masse, di attrarre fedeli e suscitare ammirazione anche da parte dei non credenti; e proporsi inoltre come il papa in grado di attuare quelle riforme che in tanti, dentro e fuori la Chiesa, ritengono siano ormai improrogabili. E siccome oggi le immagini e le parole contano assai di più che i fatti e le azioni, sull’appuntamento del 27 aprile la Chiesa sta investendo moltissimo. Per preparare adeguatamente l’opinione pubblica, iniziative ed eventi si sono moltiplicati. E che l’appuntamento del 27 aprile (cui si potrà assistere anche attraverso 7 maxischermi predisposti nel centro di Roma e che sarà trasmesso eccezionalmente anche in 3D) più che l’apoteosi di due importanti papi del ‘900 costituirà soprattutto la definitiva consacrazione dell’attuale pontefice lo dimostra anche il fatto che, la sera delle canonizzazioni, al Piper Club, ci sarà il tributo del mondo dello spettacolo a Bergoglio. L’evento, intitolato “Francisco Ensemble”, aperto e gratuito a tutti, sarà trasmesso in diretta in mondovisione su radio, tv, web e telefonini, e sarà condotto da Flavia Vento, Maximo de Marco e David Sef. Tra gli ospiti della musica, del cinema e della tv che hanno già aderito, Elhaida Dani vincitrice di “The Voice”, Luca Napolitano di “Amici”. All’auditorium Conciliazione di Roma, dal 21 al 24 aprile, va invece in scena, con ingresso libero fino a esaurimento posti, il musical “Non abbiate paura”. Patrocinato dal Pontificio Consiglio della Cultura presieduto dal card. Gianfranco Ravasi, il musical (promosso a tamburo battente sui media ed attraverso maxiposter e cartelloni pubblicitari) è – sottolineano gli organizzatori – «l’unica opera teatrale riconosciuta dalla Chiesa come valida a comunicare la figura di Papa Wojtyla». Previsti numerosi speciali televisivi e fiction, che andranno in onda alla vigilia del 27 aprile. Si tratta di eventi dal forte impatto sull’opinione pubblica. Ma anche dai notevoli costi.

E Roma paga

Già, i costi. A sostenerli, come già avvenuto per la kermesse culminata nella beatificazione di Wojtyla, sarà in gran parte l’amministrazione capitolina. Il Piano speciale di servizi e interventi, predisposti da Roma Capitale insieme ad Ama, Agenzia per la mobilità, Protezione civile di Roma Capitale, Ares 118, Unitalsi, polizia locale di Roma Capitale, Zetema, prevede, a partire dal 18 aprile, il dispiegamento in campo di forze e risorse che sarà “modulato” in base alle necessità effettive che si verificheranno, tranne alcuni costi incomprimibili come la sicurezza (solo per la polizia di Stato, sono state calcolate circa 12mila ore di straordinario, cui vanno aggiunti carabinieri e polizia locale, la cui previsione di impegno è di oltre 4mila unità per i soli giorni 26 e 27 aprile).



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