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Abbiamo sostenuto Bersani ma ora sosteniamo Renzi | L.Burgazzi e M. Fogliazza

| Scritto da Redazione
Abbiamo sostenuto Bersani ma ora sosteniamo Renzi | L.Burgazzi e M. Fogliazza

Le elezioni dello scorso febbraio ci hanno consegnato uno scenario frammentato ed imprevedibile.
In un certo senso si è arrivati alla “fine di un era”.
La nostra campagna elettorale, pur con tutte le difficoltà del caso, era incentrata sull'idea di una politica ragionata, attenta ai problemi reali del Paese, priva di facili promesse.

Nonostante tutto il nostro impegno, fatto di incontri, dibattiti e presidi sul territorio non siamo riusciti a far passare il messaggio reale di cambiamento rispetto alle sfide del nostro Paese.

Gli elettori non ci hanno concesso, con la complicità di una sciagurata legge elettorale, la maggioranza in grado di costituire un governo di centrosinistra.

La triste vicenda dell'elezione del Presidente della Repubblica ha poi sancito la fine di un percorso politico serio, per far spazio ad una rissa senza precedenti.

I nostri massimi rappresentanti hanno mostrato tutta la loro inadeguatezza arrivando ad affossare candidature eccellenti nel più triste anonimato.

Sono state giornate sofferte per chi in questo partito si è speso durante la campagna elettorale.

Non possiamo nascondere l'evidenza: quella vicenda ha messo in seria crisi la tenuta del nostro partito. Sono saltate le più normali regole dello stare insieme in un gruppo politico.

La realtà che abbiamo davanti è quindi difficile da interpretare e talmente mutevole che risulta quanto mai difficile prevedere e ragionare nel medio-lungo periodo. Dobbiamo però continuare  a mettere in primo piano l'Italia. Il partito è sempre un mezzo e mai un fine. Il problema è che siamo gli unici a pensarlo. Di contro abbiamo forze incapaci di sacrificarsi per il Paese. Gli uni interessati solo a salvare il proprio leader, gli altri soggiogati da diktat intransigenti che li rendono inabili anche al solo dialogo. Se non diventeremo maggioritari, questo schema continuerà a riproporsi.

Questo stesso governo rappresenta in modo plastico questa realtà. Costretto a dover far fronte a varie pressioni il governo Letta fatica ad incidere nella vita reale del Paese.

Il Pd fatica, nonostante abbia la maggioranza relativa, ad imprimere la sua agenda nonostante alcune partite importanti in primis il decreto sulla scuola ed università e ammortizzatori sociali.

Tuttavia non possiamo cedere proprio ora, perchè le elezioni anticipate sono un'incognita rischiosa e senza un vero cambio di legge elettorale non si arriverebbe ad una situazione di chiara stabilità.

Le vicende di queste ore mostrano ci lasciano nell'incertezza più assoluta, ma ci consegnano ancora una volta la responsabilità di guidare in un modo o nell'altro questo Paese.

Siamo i soli a poterlo fare, ma occorre attrezzarci.

Che fare quindi?

Occorre tentare di uscire dall'angolo in cui il Pd è stato messo e rilanciare la nostra proposta attraverso scenari che facciano in qualche modo saltare gli schemi tradizionali di approcciarsi alla politica.

In questo senso la candidatura di Renzi, pur con tutti i limiti del caso, può rappresentare una svolta importante perchè può rimescolare seriamente le carte in tavola.

Si tratta certo di una scelta che facciamo non senza qualche titubanza.

Abbiamo sostenuto Bersani nelle scorse primarie perchè credevamo nella sua impostazione rispetto ai problemi del Paese. Purtroppo gli elettori non hanno premiato questo percorso e siamo quindi nella necessità di provare nuovi schemi e nuove soluzioni.

Per farlo crediamo che sia necessario una valorizzazione vera del livello locale che rappresenta ancora una realtà riconosciuta.

Mentre infatti i livelli regionali e nazionali appaiono come distanti ed inconcludenti, il livello locale ha ancora la possibilità di mostrate una politica di prossimità alle persone, capace di risolvere i problemi. Certo anche qui la crisi della politica e dei suoi attori si fa sentire, ma possiamo ancora invertire la rotta.

Crediamo quindi che l'obbiettivo di saldare una candidatura nazionale di forte innovazione insieme ad una solidità locale non rappresenta più una contraddizione, ma al contrario la sola possibilità per rafforzare il Pd e quindi aprire per il Paese una nuova fase.

La sfida è complessa per questo sosterremo Renzi al prossimo congresso con l'impegno di continuare a lavorare affinchè il livello locale risulti essere il centro di una nuova ristrutturazione del nostro partito.

Luca Burgazzi, segreteria provinciale  Cremona

Michele Fogliazza, direzione cittadina Cremona

2013-10-01

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