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Acqua salina. Revoca delibera Giunta Provinciale e ricorso al Tar | G.Torchio

| Scritto da Redazione
Acqua salina. Revoca delibera Giunta Provinciale e ricorso al Tar | G.Torchio

Il fine d'anno, con la pubblica conferma, il 30 dicembre, da parte di Perri e Bruttomesso delle posizioni espresse il 12 dai Comuni di Cremona e di Crema, ha portato importanti elementi di novità a supporto della corretta interpretazione delle volontà di 102 sindaci su 103 nel chiedere la revoca del piano d'ambito - un macigno di ben 370 milioni di euro di budget - per l'affidamento del servizio idrico ad una società mista (40% di privato).
Non per questo si può dimenticare la profonda ferita inferta dal "metodo Salini" alle regole democratiche ed alle competenze, non solo dei sindaci, ma dello stesso consiglio provinciale che il 21 dicembre aveva votato all'unanimità per la società pubblica, preferibilmente "ìn house".
La legge regionale vergata con la "saliniana methodus" è un vero e proprio esproprio delle competenze dei Comuni come chiaramente affermato dal presidente leghista dell'Anci Lombardia, il sindaco di Varese Fontana.

Peraltro il ricorso vittorioso dello stesso Governo Berlusconi contro tale provvedimento ne ha cancellato alcuni passaggi decisivi.
Il complesso delle rappresentanze nominate dal presidente della Provincia nel consiglio di amministrazione dell'Autorità idrica pone una seria domanda: quali amministrazioni rappresentino e se, di converso, il Consiglio Provinciale non debba, invece, procedere celermente alla loro revoca.
Politicamente dei fantocci, acritica ed ininfluente appendice di Salini, a cui obbedire ciecamente e manco della Provincia, intesa come consiglio provinciale, né, tantomeno, dei Comuni.
Concetti già ribaditi dal sindaco di Casalmaggiore e dai Comuni della zona per il rappresentante di Piadena, addirittura in conflitto col suo stesso sindaco, nè tantomeno per Rastelli, tecnico dell'Aem sordo alla linea del Comune di Cremona ed agli interessi dell'azienda da cui dipende e pertanto, comunque, eticamente incompatibile.

Su una partita così delicata non si può scherzare sulla pelle della gente nella sua duplice prerogativa di utenti e di elettori.
In entrambi i casi i pronunciamenti sono inequivocabili e una politica realistica e attenta al pauroso astensionismo nelle consultazioni elettorali, dovrebbe cogliere il dato in controtendenza dei referendum sull'acqua e farne tesoro nella propria azione.
Comunque, a scanso di equivoci ed alla luce del goffo e reiterato tentativo di Salini di forzare i termini del "silenzio assenso" è necessario sostenere l'azione giudiziaria con il ricorso dei Comuni al Tar di Brescia contro la cinica delibera della Giunta Provinciale del 22 dicembre scorso, una delle peggiori pagine della storia amministrativa cremonese.
Come capogruppo della Lista Civica in Provincia mi sono informato sulle concrete possibilità di affiancare tale ricorso dei Comuni quale entità lesa da una decisione letteralmente opposta alle decisioni del Consiglio, assunta a poche ore di distanza.

Tali possibilità esistono e, pertanto, mi appello a tutti i altri gruppi consiliari perchè affianchino tale azione a difesa della democrazia.
A meno che la Giunta Salini revochi tale delibera. Al riguardo mi unisco alla richiesta di sollecita convocazione del Consiglio Provinciale dimostrando, con questo atto, la dovuta attenzione alle attese del nostro territorio provinciale.
Basta con i trucchi e coi giochetti! Bisogna muovere decisamente verso l'affidamento del servizio idrico integrato ad una società pubblica.

Altro discorso merita ancora la creazione di una nuova societa unica dell'acqua quale risultante delle cosiddette "7 sorelle" pubbliche operanti nel settore idrico per le quali, da tempo, è stato sottoscritto accordo delle relative "pesature" percentuali.
Non se ne può continuare a parlare ma bisogna, invece, concludere la partita con una intesa bipartisan nell'esclusivo interesse del territorio.
Intelligenza politica vorrebbe che si trovasse la convergenza evitando il complesso da "enfant prodige" e scendendo dall'albero per misurarsi con i problemi ad altezza d'uomo.

Giuseppe Torchio
Lista Civica Provinciale
Cremona

Cremona, 1 gennaio 2012

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