Martedì, 19 marzo 2024 - ore 03.35

AISE Brexit e diritti dei lavoratori italiani in UK: studio del Comites Londra

I rapporti tra il Regno Unito e l’Europa non sono stati mai facili

| Scritto da Redazione
AISE Brexit e diritti dei lavoratori italiani in UK: studio del Comites Londra

AISE Brexit e diritti dei lavoratori italiani in UK: online lo studio del Comites Londra

LONDRA Si intitola “Brexit e diritti dei lavoratori italiani in UK” lo studio realizzato dal Comites di Londra, online dal 28 dicembre scorso. Si tratta di uno studio consultabile e scaricabile gratuitamente nel quale il Comites ha raccolto molte informazioni utili per chi vuol capire come funziona il sistema britannico dei diritti-doveri nel campo del lavoro.

Aperto dalla prefazione del Console generale Marco Villani, lo studio esamina nella prima parte le norme sulla libera circolazione previste dalla Direttiva 38/2004 e dal Regolamento 883/2004, mentre nella seconda vengono analizzate le implicazioni del Withdrawal Agreement e del Trade and Cooperation Agreement.

“La libertà di circolazione e di soggiorno delle persone – si legge nella presentazione del volume a cura del Comites – è stata uno dei principi fondamentali su cui si è basata la visione dei padri fondatori, coloro che poi in futuro gettarono le basi per redigere la Costituzione degli Stati Uniti d’Europa. La loro idea di libertà oltre i confini geografici e politici dei singoli territori si può evidenziare non solo leggendo tra le righe del Trattato di Roma del 1957 ma anche nelle seguenti modifiche, fino al Trattato di Maastricht del 1992. E non si può parlare di libera circolazione se questa non viene accompagnata dal mantenimento dei diritti previdenziali, assistenziali e sanitari delle persone che si avvalgono dalla libertà di lavorare e vivere in uno qualsiasi dei paesi dell’Unione, a propria scelta. I rapporti tra il Regno Unito e l’Europa non sono stati mai facili. La storia ci racconta che sono stati spesse volte molto complessi ed altre volte anche contraddittori, soprattutto perché il Regno Unito ha condiviso con anima e corpo la vita e le aspirazioni della Comunità Economica Europea ma poco o niente quelle dell’Unione Europea”.

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