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Al Museo Civico di Cremona Fabrizio Falasca suona il violino “Clisbee” del 1669

| Scritto da Redazione
Al Museo Civico di Cremona Fabrizio Falasca suona il violino “Clisbee” del 1669

Domenica 15 gennaio, a Cremona

Quanto è “bello” e “moderno” il suono di Stradivari? I maggiori solisti sembrano non avere dubbi sull’eccellenza del grande liutaio, mentre vorrebbe smentirla la ricerca, pubblicata non senza qualche clamore, da Claudia Fritz, esperta di acustica dell' università di Parigi e dal costruttore Joseph Curtin.

Poiché, come ha sottolineato il maestro Salvatore Accardo, il suono del violino deve gratificare l’ascoltatore e non l’interprete, appare interessante e significativa –per certi versi perfino risolutiva - la proposta di ascolto “Antonio Stradivari faciebat” promossa dal Comune di Cremona, dalla Fondazione Stradivari e Cremonabooks.

Da domenica 15 gennaio, fino a dicembre, con cadenza mensile, infatti, dieci Stradivari delle collezioni cittadine saranno affidati al violoncellista Rocco Filippini – a marzo ed a maggio - ed a giovani protagonisti del concertismo di domani per straordinarie audizioni alla scoperta del grande liutaio e della sua arte.

Il percorso si apre domenica, nella sala San Domenico del Museo Civico. A Fabrizio Falasca, accompagnato al pianoforte da Maria Grazia Bellocchio sarà affidato il “Clisbee”, del 1669.

Il violino, che sarà illustrato da Fausto Cacciatori, conservatore degli strumenti storici della Fondazione Stradivari, è stato donato alla città dai coniugi Evelyn e Herbert Axelrod ed oggi può essere ammirato nella collezione civica, Gli archi di Palazzo Comunale. Appartiene al primo periodo della produzione stradivariana, quando il riferimento alle opere di Nicolò Amati appare ancora evidente, ma già lascia intuire l’emergenza della forte personalità del costruttore.

Falasca proporrà brani di Bach, Brahms, Saint-Saëns e Wieniawski, quasi vessilliferi del repertorio violinistico dal Settecento al Novecento. Alla piacevolezza dell’ascolto si affianca, dunque, l’interesse di una proposta di riflessione sull’evoluzione della tecnica e scrittura, soprattutto se applicata ad uno strumento che, in cinque secoli, subisce solo piccole modifiche. Ma una ricognizione tanto estesa può anche servire a ripensare quel rapporto tra pertinenza stilistica, strumento ed esecutore, che, oggi, a seguito di ricerche musicologiche ed organologiche, viene esaltato e consente agli interpreti nuove facoltà espressive. Al pubblico, invece, permette di apprezzare il fascino di capolavori così sublimi da trascendere i concetti di tempo e luogo. Come si conviene all’Arte, con la A maiuscola, capace di emozionarci ogni volta si ascolti il suono dei magnifici strumenti di Stradivari.

DOMENICA 15 GENNAIO 2012 - ORE 11

Sala San Domenico, Museo Civico

Fabrizio Falasca violino, Maria Grazia Bellocchio pianoforte

programma

Johann Sebastian Bach: Adagio e Fuga dalla Sonata n. 1 BWV 1001, in Sol minore

Johannes Brahms: Sonata n. 1 op. 78 in Sol maggiore

Camille Saint-Saëns: Introduzione e rondò capriccioso op. 28, in La minore, per violino e pianoforte

Henryk Wieniawski: Polonaise brillante n. 2 op. 21, in La maggiore

Il biglietto per assistere al concerto costa 3 Euro più l’ingresso al Museo Civico; può essere acquistato in prevendita presso il Bookshop del Museo (via Ugolani Dati, 4 - tel. 0372 803622 - bookshopcr@gmail.com) o la Libreria Cremonabooks (Largo Boccaccino 12/14 - tel. 0372 31743).

 

L’ingresso in sala è consentito fino a 10 minuti prima dell’inizio del concerto.

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