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Allevamento di Robecco D’Oglio posto sotto sequestro, nuovo incontro in Prefettura

Nel corso di questi mesi la vicenda ha visto, dopo le prime segnalazioni e le seguenti indagini, l'intervento della Procura e la nomina con provvedimento del giudice di un amministratore fiduciario per la gestione dell'impianto.

| Scritto da Redazione
Allevamento di Robecco D’Oglio posto sotto sequestro, nuovo incontro in Prefettura

Cremona, 10 luglio 2020 - Nuovo incontro in Prefettura, dopo il precedente del novembre scorso, sulla questione dell'allevamento di Robecco D’Oglio sottoposto a sequestro a causa delle condizioni preoccupanti circa la tutela del benessere degli animali.

Come nella precedente occasione anche in questa a dare impulso alla verifica un comunicato stampa con appello della LAV prontamente colto dal Prefetto di Cremona, dott. Vito Danilo Gagliardi, che ha deciso così in maniera immediata di riunire attorno al suo tavolo, alla presenza dei vertici provinciali delle Forze dell'ordine, il sindaco del Comune di Robecco D’Oglio, il responsabile del settore veterinario di ATS e l'amministratore giudiziario dell'allevamento.

Infatti, nel corso di questi mesi la vicenda ha visto, dopo le prime segnalazioni e le seguenti indagini, l'intervento della Procura e la nomina con provvedimento del giudice di un amministratore fiduciario per la gestione dell'impianto. L'attività è quindi stata sottoposta per effetto di tali misure a costante controllo, sotto il profilo tecnico giuridico, assicurando la conformità ai regolamenti di settore. A riprova di quanto sopra, nel corso della riunione, è stata posta all'attenzione del Prefetto e acquisita la documentazione relativa agli accessi con funzione di controllo eseguiti dal dipartimento di prevenzione veterinaria di ATS con cadenza quindicinale.

Sono questi alcuni degli elementi portati al tavolo che hanno consentito alla riunione di realizzare il suo scopo, ovvero fare chiarezza circa le denunce diffuse nuovamente nei giorni scorsi dalla LAV tramite i propri canali di comunicazione sulle condizioni dell'allevamento.

L’incontro ha permesso al Prefetto di verificare la perdurante attualità delle garanzie circa l'attenzione delle autorità competenti sulla gestione dell'impianto, che ha concretamente trovato espressione anche mediante la nomina di uno specialista agronomo da parte dell'amministrazione giudiziaria.  Il confronto fra la relazione sullo stato delle cose al momento dell'insediamento dell'amministrazione fiduciaria ad aprile scorso e le condizioni attuali, ha permesso di evidenziare, documenti alla mano, come siano state raggiunte e realizzate tutte le principali prescrizioni ambientali richieste per il settore.

Quanto fotografato è fondamentalmente la possibilità di suddividere in due fasi la vicenda che riguarda l'allevamento di Robecco D’Oglio, con l’intervento delle autorità a fare da vero e proprio spartiacque tra l’una e l’altra. Infatti, come ha avuto modo di dimostrare il Sindaco, fornendo a sostegno delle sue parole alcune foto scattate nel corso di un recente sopralluogo, quanto si è verificato presso l'impianto - nel passaggio dalla prima alla seconda fase - è un vero e proprio salto di qualità. Un evidente passo avanti nella gestione che permette oggi di avere più solide garanzie circa la tutela del benessere degli animali.

La riunione è stata occasione per acquisire sul punto anche il contributo del Nucleo Forestale del Comando provinciale dei Carabinieri, normalmente impegnato più sul versante ambientale che su quello della tutela degli animali, ma comunque attento anche a questo aspetto nel corso dei suoi controlli, concorrendo con il proprio supporto alla vigilanza sulla corretta gestione dell’allevamento. Infatti, le verifiche eseguite dagli uomini dell’Arma anche di recente hanno riportato l’assenza presso il sito di Robecco d’Oglio di qualsiasi episodio di maltrattamento di animali rilevante sul piano penale.

In definitiva gli elementi acquisiti hanno permesso di appurare come allo stato attuale l’attenzione per la cura degli animali, nel rispetto delle norme di settore, sia massima presso lo stabilimento denunciato, registrando oggettivamente un netto miglioramento rispetto alle condizioni disastrose esistenti prima dell’intervento.

Ad ogni modo, ciò non esclude come debba rimanere alta la guardia circa la gestione dell’allevamento e le sue future sorti, allo scopo di preservare in modo costante gli standards qualitativi che si richiedono per la tutela della dignità e del benessere animale.

 

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