Domenica, 05 maggio 2024 - ore 12.59

Appello al voto delle Acli Cremonesi.

C’è ancora la possibilità di riportare in politica quei principi etici e costituzionali che hanno fondato la nostra Repubblica.

| Scritto da Redazione
Appello al voto delle Acli Cremonesi.

Le Acli cremonesi invitano ad andare a votare alle prossime elezioni amministrative ed europee come dovere di responsabilità personale verso il bene della comunità. Ricordano che al di là della  cattiva politica o dell’antipolitica c’è ancora la possibilità di riportare in politica quei principi etici e costituzionali che hanno fondato la nostra Repubblica. Ai candidati “aclisti” nelle prossime elezioni che saranno eletti chiediamo di saper tradurre in  politiche concrete questi principi ispiratori. Gli stessi che stanno alla base delle fedeltà storiche delle Acli: al Vangelo, al lavoro, alla democrazia. Che ne indirizzano le scelte.

Centralità del lavoro, della persona e della famiglia chiedono di rifiutare le disuguaglianze e le ingiustizie.Di mettere in discussione sistemi consolidati di potere a livello locale, nazionale ed europeo. La “globalizzazione dell'indifferenza” sta distruggendo posti di lavoro e il diritto dei popoli alla sovranità alimentare e all'ambiente. L’attuale modello di sviluppo va cambiato per creare lavoro e opportunità per tutti, per tutelare l'ambiente e i beni comuni per le generazioni future. Le Acli si battono per l'acqua pubblica, per le energie rinnovabili, per l'abbattimento dei gas serra,  per il risparmio di suolo, per la raccolta differenziata e la chiusura degli inceneritori.

Davanti alla crisi in corso  e all'impoverimento delle famiglie le Acli propongono una più equa redistribuzione del reddito attraverso la“Alleanza dei soggetti sociali e amministrativi contro la povertà” dentro un welfare comunitario attento  ai bisogni dei più deboli.Combattere la povertà è anche rimuovere i fattori strutturali, economici, culturali che la producono.Per questo le Acli promuovono la finanza etica, l’economia sociale, forme di mutualità, servizi e tutele per i lavoratori, la formazione come chiave d’accesso al lavoro o di re-inserimento lavorativo.Centralità della famiglia significa anche centralità dell'unica famiglia umana vista con gli occhi di papa Francesco a Lampedusa.

Gli immigrati sono nostri fratelli,  parte della nostra stessa famiglia umana, persone cui vanno riconosciuti diritti e doveri. Ma i doveri non possono diventare l'alibi per i nostri egoismi o per fabbricare la guerra tra poveri. Inevitabilmente il nostro futuro sarà plurale e colorato.Arroccarsi in fortezze identitarie è fuori dal tempo. L’identità si salverà solo nel dialogo tra le culture e dentro una comune cittadinanza. Centralità della famiglia umana significa un’Europa della cooperazione e solidarietà e non  solo del mercato e banche. Significa che l'europeismo dovrebbe ritrovare lo slancio dei padri fondatori per diventare "comunità di destino, casa comune, unità politica, potenza civile di pace." Da sempre le Acli da sono una realtà europea.

Davanti al declino culturale, politico e morale del nostro paese le Acli dicono che occorre rigenerare le comunità per ricostruire il paese. E’ dalla cittadinanza attiva può partire un movimento che rigenera democrazia, partecipazione e capacità di ri-progettare la comunità.

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