Mercoledì, 01 maggio 2024 - ore 23.20

Articolo 18 e tutele dei lavoratori | Angelo Sollazzo

| Scritto da Redazione
Articolo 18 e tutele dei lavoratori | Angelo Sollazzo

Il licenziamento per motivi economici significa dare  via libera a forti riduzioni di personale da parte di centinaia di aziende con  un conseguente  preoccupante aumento della disoccupazione. In tempi di grave crisi economica  non vi è azienda alcuna che non abbia problemi di carattere economico e resta facile  riversare sulla parte debole il tentativo di risoluzione della crisi stessa. E’ inutile nascondersi dietro un dito, il Governo con la sua proposta colpisce al cuore  una fondamentale conquista dei lavoratori.

La sinistra italiana deve con forza chiedere  una modifica  della riformulazione dell’Art.18 con il mantenimento di tutela e difesa  del posto di lavoro nei modi già esistenti.

Ciò non vuol dire chiudersi a riccio e rifiutare ogni tipo di riforma, ma non è accettabile che a pagare, con il Governo Monti sin da sua nascita, siano sempre le categorie più deboli.

Invece si adottare una seria “Patrimoniale”,che finalmente faccia pagare chi più ha e si vada verso una necessaria ridistribuzione della ricchezza, si procede in direzione di sempre maggiori tassazioni, diventando uno dei Paesi più tassati d’Europa ed imponendo imposte che colpiscono  le famiglie ed i ceti meno abbienti. Per tassare a mitraglia non avevamo proprio  bisogno dei professori. Poteva farlo chiunque, come pure bisogna sottolineare con determinazione che le cosiddette liberalizzazioni  non aumentano ma riducono  l’occupazione. La competitività  non si traduce in benessere,  è utile per l’impresa ma non crea nuovo lavoro, come affermato recentemente dal CER, con Amato e  Prodi. Il potere salvifico delle liberalizzazioni non esiste  se non vi è la mano pubblica e se  la perdita del lavoro non viene compensata dallo Stato. Le Partecipazioni statali servirono proprio a questo. Il mercato senza regole e sfrenato,invece,  ci ha portato alla drammatica crisi che stiamo vivendo.

Nessuno può venirci a raccontare che la soluzione proposta per la riforma del lavoro sia a favore dei precari e dei giovani. Sarebbe una colossale presa in giro.

La verità è che si è parlato molto di licenziamenti e poco o nulla di occupazione. Le soluzioni proposte minano alla radice le conquiste di anni di lotte dei lavoratori; il licenziamento per motivi economici  diventerà presto un fiume tracimante  per licenziare i lavoratori, senza argini e senza tutele. I Socialisti sono stati i padri dello Statuto dei lavoratori e quindi dell'articolo 18, e  non possono essere insensibili alla scempio perpetrato dal Governo.

I geroglifici  scritti e raccontati dalla Fornero servono ad intorbidire le acque , a creare confusione ed a rinviare il problema dei precari e dei contratti  a tempo indeterminato. Si percepisce chiaramente che, dietro le sue lezioni da maestra, cerca di far ingoiare alla sinistra ed al sindacato un enorme rospo. A prenderci in giro bastava Berlusconi e una politica di destra la deve fare la destra ,non la tecnocrazia senza alcun mandato popolare.

Brodolini, ministro socialista e padre dello Statuto diceva: "Siamo da una parte sola,dalla parte dei lavoratori."

 

Angelo Sollazzo

Segreteria nazionale PSI

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