Martedì, 23 aprile 2024 - ore 13.13

Assemblea frontalieri a San Marino, inaccettabile discriminazione

| Scritto da Redazione
Assemblea frontalieri a San Marino, inaccettabile discriminazione

Assemblea frontalieri a San Marino, inaccettabile discriminazione
Inaccettabile, insopportabile e discriminatoria.  E’ difficile trovare altri aggettivi per definire la scelta del governo sammarinese di tassare i lavoratori occupati a San Marino solo in base allo loro nazionalità.
Il sindacato non ci sta, ed ha già messo in campo tutte le iniziative per cancellare questo odioso balzello.
Ma attenzione! Oltre all’aspetto economico è evidente l’ennesima manovra finalizzata a dividere il mondo del lavoro: questa finanziaria vuole creare una contrapposizione fra lavoratori frontalieri e lavoratori sammarinesi, fra lavoratori privati e lavoratori pubblici.
Questa è una trappola pericolosa in cui non dobbiamo assolutamente cadere.
La battaglia contro la tassa ai frontalieri è una battaglia di tutti, così come il taglio degli stipendi pubblici e i pensionamenti forzati, sono battaglie che interessano tutto il mondo del lavoro. Anche le imprese hanno subito il colpo di questa norma perché il tessuto connettivo all’interno delle aziende si sta lacerando. Non a caso la stessa associazione industriali sta chiedendo a gran voce di cancellare l’articolo 56 della finanziaria.

Questa tassazione elimina una voce della busta paga denominata “spese produzione reddito” che mediamente si aggira attorno ai 150/200 euro mensili. Un taglio che solo in parte potrà essere recuperato con la dichiarazione dei redditi.

Siamo di fronte alla volontà di far pagare al mondo del lavoro dipendente, e  ancora di più a quella fascia di  lavoratori la cui unica colpa è quella di varcare ogni giorno il confine i problemi di bilancio statale di San Marino.
La Finanziaria ha in sostanza salvato le lobby finanziarie, immobiliari e imprenditoriali e le ampie sacche di evasione ed elusione dei ceti professionali, per colpire a senso unico chi ha sempre pagato fino all’ultimo centesimo”. Non a caso la decisione di tassare i frontalieri è arrivata all’ultimo momento per recuperare il mancato gettito previsto dalla tassa sui servizi che il governo ha in gran parte ridimensionato dopo le pressioni degli imprenditori del settore.

Il giudizio della CSU su questo assurdo provvedimento è stato totalmente condiviso dal Consiglio Sindacale Interregionale che raggruppa i sindacati sammarinesi e delle Regioni Emilia Romagna e Marche, che si è riunito il 13 gennaio per promuovere tutte le iniziative utili a contrastare la nuova tassa sui frontalieri e per convocare questa assemblea.

Abbiamo subito definito un preciso percorso per fermare questo ingiusto prelievo in busta paga.
Sono pronti due ricorsi, uno interno e l’altro internazionale.

Il primo ricorso è diretto al Collegio dei Garanti, una sorta di Corte Costituzionale sammarinese perché siamo assolutamente convinti che la nuova tassa è incostituzionale.
E’ infatti evidente che introdurre una diversa tassazione dei lavoratori in base alla loro residenza anagrafica rappresenta una discriminazione intollerabile che lede il principio di parità del trattamento economico fra lavoratori, sancito dalla Carta dei Diritti del 1974.
Pronto anche un esposto denuncia che verrà trasmesso all’Organizzazione Internazionale del Lavoro, agenzia delle Nazioni Unite responsabile dell’adozione e dell’attuazione delle norme internazionali del lavoro. L’esposto si basa sulle convenzioni ratificate dalla Repubblica di San Marino dove si afferma con chiarezza che i lavoratori migranti, tra cui i frontalieri, devono beneficiare di un trattamento non meno favorevole di quello di cui beneficiano i nazionali. Lo stesso esposto sarà inoltrato al Consiglio d’Europa, organismo a cui San Marino aderisce da molto tempo.
Ma non è tutto. Le organizzazioni sindacali sammarinesi, emiliano romagnole e marchigiane sono inoltre preoccupate per i contraccolpi negativi che la supertassa ai frontalieri può provocare sul fronte diplomatico, a partire proprio dalle Regioni Emilia Romagna e Marche.
Il Consiglio Sindacale sta organizzando una serie di incontri per coinvolgere le province e le Regioni Emilia Romagna e Marche, per denunciare il problema della nuova tassazione, e affrontare i nodi legati all’estensione degli ammortizzatori sociali ai frontalieri in mobilità.
E’ evidente che riservare una tassazione ai soli lavoratori italiani provocherà ulteriori lacerazioni fra i due Paesi, e questo rende ancora più urgente l’accordo italo-sammarinese sulle doppie imposizioni per arrivare ad una legge definitiva sul trattamento fiscale dei lavoratori frontalieri, a partire dall’aumento dell’attuale franchigia ferma dal 2003 a 8 mila euro.
La novità di questi ultimi giorni è stata la dichiarazione del Governo di San Marino che ha parlato di un provvedimento fiscale straordinario, quindi da intendersi non definitivo, legato alla firma degli accordi bilaterali.
E’ chiaro che noi siamo determinati a lavorare per la normalizzazione dei rapporti fra i due stati, infatti le organizzazioni sindacali sia sammarinesi che italiane hanno inviato ai gruppi parlamentari una lettera in cui si sollecita l’intesa fra i due stati in materia di doppie imposizioni e sul trattamento fiscale dei frontalieri.
E’ bizzarro tuttavia pensare di introdurre una tassa a tempo come atto di forza diplomatico per convincere l’Italia al dialogo. Una strategia questa che rischia invece di complicare i rapporti diplomatici e che nel frattempo scarica sui frontalieri i costi della crisi fra i due paesi.
Ieri abbiamo incontrato l’Ambasciatore d’Italia a San Marino e ci ha informato che la nuova tassa sui frontalieri è già sul tavolo dei ministeri degli esteri, lavoro e finanze. Ci ha chiesto inoltre di tenerlo costantemente informato e di inviargli una relazione tecnica su tutta la vicenda. L’Ambasciatore ha espresso altrettanta disponibilità a farsi portavoce, presso le autorità italiane, della richiesta dei frontalieri di prorogare anche per i prossimi anni la franchigia e in generale per trovare una soluzione equa e definitiva alla doppia imposizione fiscale.

E’ partita anche una raccolta firme in cui si chiede al Governo di aprire un tavolo straordinario per cambiare o cancellare le norme più inique della Finanziaria, innanzitutto la tassa sui redditi dei frontalieri.
L’obiettivo è quello di raccogliere migliaia di firme tra giovani, pensionati e lavoratori, sia residenti che frontalieri, dimostrando così un grande segnale di compattezza e unità.

Questa petizione interessa tutti e deve essere firmata da tutti, per diventare un forte strumento di lotta e di protesta.

A metà Febbraio si riunisce il Consiglio Grande e Generale e in quella occasione vogliamo unire alla consegna delle firme una grande manifestazione sul Pianello, per chiedere equità, giustizia sociale e per cancellare gli articoli che si abbattono sui redditi dei lavoratori.


DOBBIAMO FAR SENTIRE FORTE
LA NOSTRA FORZA E LA NOSTRA PROTESTA

Gian Luca Montanari
Presidente CSIR
San Marino - Emilia Romagna - Marche

 

 


 

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