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Biciclettata resistente.Celebrato il 9 settembre 1943

| Scritto da Redazione
Biciclettata resistente.Celebrato il 9 settembre 1943

Cremona, 15 settembre 2012 - Una trentina di biciclette si sono spostate da piazza del Duomo per fare tappa nei punti più importanti della battaglia di Cremona del 9 settembre 1943 che ha visto l'esercito italiano opporre una strenua resistenza alle truppe tedesche della Wehrmacht e delle SS in procinto di occupare la città. Dalla piazza principale, guidato da Ennio Serventi, il piccolo corteo si è spostato prima nel piazzale dietro porta Venezia, dove avvenne uno degli scontri armati, per poi proseguire di fronte alla caserma Col di Lana. Nelle tappe, un commosso Ennio Serventi ha ricordato i momenti salienti dell'occupazione tedesca - le SS e la Wehrmacht che dal loro accampamento al Migliaro, altra tappa del percorso, si mossero in tre direzioni per invadere Cremona - ricordando il sacrificio degli eroici militari italiani di fronte all'invasione nazista. Dal Migliaro poi, dopo essersi fermati alla cascina Ospedaletto, la comitiva si è spostata in direzione del centro città, all'angolo tra viale Trento e Trieste e via Palestro, un tempo parte della caserma Paolini, avamposto cremonese. Un'altra caserma, la Manfredini, è stata momento di grande commozione per Ennio Serventi, che ha ricordato la sua infanzia vissuta nel palazzo al numero che fu l'11, l'ospitalità data ai militari italiani, e i caduti nello scontro avvenuto nell'attuale via Bissolati. La platea delle biciclette ha seguito in silenzio le parole scandite al megafono, ripercorrendo passo passo, con evidente emozione, l'orrore dell'invasione nazifascista e il ricordo degli italiani che scelsero, dopo l'armistizio dell'8 settembre, di resistere, a differenza - esempio ricordato dallo stesso Serventi - dell'esercito di Milano che si arrese. L'ultima tappa del percorso è stata la lapide del tenente Vitali, ubicata di fronte agli uffici dell'Anagrafe in corso Vittorio Emanuele. Qui Serventi ha letto una poesia dialettale scritta, 35 anni dopo l'epoca dei fatti, dal cavalier Marini, presidente dell'associazione combattenti e reduci in memoria dell'epopea dell'8 settembre.
Durante il viaggio sono stati riportati alla memoria gli eroici sacrifici dell'esercito italiano, ma anche dei civili che fino all'ultimo supportarono le truppe. Esemplare il ricordo di Elda Sacchi, studentessa e volontaria crocerossina, caduta sul corso Vittorio Emanuele mentre tentava di portare indumenti civili ai militari, per permettere loro di sfuggire alla deportazione. I tanti caduti italiani, tra civili e militari, lasciano oggi a 69 anni dall'accaduto, la memoria della resistenza antifascista e dell'eroico sacrificio in nome della libertà dei militari cremonesi, che con tutte le loro forze si opposero all'invasione tedesca, anche a costo della vita o della deportazione nel campo di concentramento di Amnestein, in Polonia.
Alessandro Lucia

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