Presentata a Milano la mostra Brixia. Roma e le genti del Po. La mostra è realizzata a Brescia, la Brixia dei romani, anche se non si limita a illustrare l’origine della sola città ma racconta, per la prima volta, la grande vicenda che ha portato, tra il terzo secolo e il primo secolo avanti Cristo, alla romanizzazione delle genti del Po.
È il racconto di una vicenda che ha la forza di un’epopea. Una storia di scontri ma anche di incontri di civiltà, di sopraffazione e di profonda integrazione. Un’epopea in cui compaiono nomi che tutti abbiamo conosciuto sui libri di scuola: Annibale, Scipione, Emilio Lepido, Mario Silla, la Gallia Cisalpina, la Roma Repubblicana, ma anche di personalità che nulla hanno a che fare con campagne militari e battaglie, come quella di Catullo, il poeta. Una storia che, tra pace e guerra, permette di arrivare alla creazione di un nuovo modello sociale: la storia della trasformazione e della modernizzazione di un grande territorio. Una trasformazione sociale e culturale, innanzitutto. Ma anche fisica, con disboscamenti, bonifiche, messe a coltura di terre fertilissime, con la creazione di città unite da grandi strade consolari. Un percorso lungo tre secoli, dopo i quali nulla è stato come prima. E Brixia lo testimonia splendidamente con il suo Parco Archeologico, il più importante, esteso e conservato dell’intera Gallia Cisalpina, ovvero del nord Italia.
E proprio in occasione dell’inaugurazione della grande mostra, la città che si erge intorno al celebre Capitolium, nel cuore della moderna città, svelerà due ulteriori gemme: la Quarta Aula del tempio Repubblicano, eretto due secoli prima dell’attuale con i raffinati affreschi parietali appena restaurati, e il grande Teatro Romano di Età Imperiale. In un percorso che va dal Capitolium, ora integralmente visitabile, al Teatro, a Santa Giulia, dove sono conservate le spettacolari Domus dell’Ortaglia insieme a sontuosi mosaici e ai grandi bronzi, prima fra tutte la celebre Vittoria Alata, nascosti e rinvenuti proprio nell’area archeologica e sacra della città, sfuggiti dalle invasioni barbariche per arrivare sino a noi. Un tesoro di statuaria bronzea, unico al mondo per qualità e bellezza.
La mostra è una grande esposizione archeologica, con quasi 500 reperti, tutti attentamente selezionati, concessi da decine di musei e istituzioni italiane. Molti mai prima esposti, perché provenienti da scavi recenti, per un percorso di ben 1500 metri quadri. Ma è anche un percorso emotivo, con installazioni interattive e multimediali che fanno rivivere situazioni e atmosfere di quei tempi lontani, adatte anche ai ragazzi. Uscire dalla mostra e incamminarsi nel Parco Archeologico sarà come uscire dal mito e dal racconto per entrare dentro la storia: un’esperienza che promette di essere indimenticabile. Accompagnano la mostra il catalogo generale, a cura di Luigi Malnati e Valentina Manzelli, e la guida alla mostra e alla Brescia repubblicana, a cura di Filli Rossi e Francesca Morandini, pubblicati entrambi dall’editore GAmm Giunti. La mostra sarà visitabile al Museo di Santa Giulia e a Brescia, dal 9 maggio di quest’anno al 17 gennaio del prossimo.
Brescia si riscopre ‘Brixia’, presentata la mostra sulla città romana
«È il racconto di una vicenda che ha la forza di un’epopea»
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