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Camusso, Bonanni, Angeletti la legge di stabilità di Letta è un’occasione persa.

| Scritto da Redazione
Camusso, Bonanni, Angeletti la legge di stabilità di Letta è un’occasione persa.

Camusso, Bonanni, Angeletti la legge di stabilità di Letta è un’occasione persa.
la legge di stabilità, dopo un tribolato iter parlamentare, è stata approvata. Ma le critiche degli esponenti di Cgil-Cisl-Uil restano pesanti.

Cgil. Camusso, le tasse? Troppe sul lavoro, poco eque sulla casa.
Il segretario Generale della Cgil si dice “delusa dalla legge di Stabilità: sul taglio del cuneo fiscale si è persa un'occasione”
Dire delusa è poco. Il leader della Cgil Susanna Camusso parla della legge di Stabilità, che il Senato ha appena blindato con la fiducia, come «un'occasione mancata» e con un accoramento che lascia trasparire come avesse sperato in una «stagione nuova».

E invece, segretario?

«Invece è una legge di "continuità", che non determina un cambiamento di fase perché è la sommatoria di tante piccole cose, molte non particolarmente eleganti, senza visione, senza strategia. Sostenendo che siamo alla vigilia di una ripresa, che francamente non vediamo, questo governo non introduce alcun elemento di equità in un Paese in cui il reddito da lavoro e da pensioni è sceso e la restituzione fiscale è marginale rispetto all'insieme del provvedimenti presi».

C'è un fondo per il taglio del cuneo e il viceministro dell'Economia, Stefano Fassina dice che per la prima volta le maggiori risorse che vi affluiranno non dovranno essere strutturali.

«Non vedo niente di certo in questo fondo che doveva essere l'avvio di un percorso automatico di finanziamento. Il sindacato, insieme alle imprese, lo aveva individuato come il minimo indispensabile per poter parlare di inversione di rotta. Ma i condizionamenti sono stati tali che qualsiasi spinta innovativa è subordinata ad altre necessità».

Cisl.Bonanni: "Manca ancora la svolta economica.
Ma il fondo taglia tasse va sostenuto per ridurrela spesa pubblica deviata".
"Ci aspettavamo di più - dichiara il  Segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni in una intervista sul canale you tube della Cisl commentando l'approvazione della legge di stabilità. "Per questo  - sottolinea il leader della Cisl - la battaglia del sindacato continuerà per far tagliare le tasse a lavoratori e pensionati, aggredendo  la spesa pubblica deviata  attraverso il consenso dei cittadini. Ma serve meno demagogia e più responsabilita' da parte di tutti". "Certamente si poteva fare di più. Ma nel nostro paese si va avanti solo con la politica dello scarica barile". E' quanto ha dichiarato oggi il Segretario Generale della Cisl, Raffaele Bonanni in un'intervista sul canale you tube della Cisl in merito all'approvazione della legge di stabilità. "E' chiaro che questa legge di stabilità, anche per via dei vincoli europei, non rappresenta una svolta economica. Tutti ci aspettavamo di più, al di là dei populisti di turno e della demagogia assordante oggi purtroppo imperante nel nostro paese. C'è un flusso di recriminazione continuo, ma ci sono anche troppe lobby, rendite e poteri forti che frenano sui necessari cambiamenti economici.

Per questo la battaglia del sindacato continuerà per far tagliare le tasse a lavoratori e pensionati, aggredendo la spesa pubblica deviata attraverso il consenso dei cittadini. Sarà una scommessa difficile anche per il sindacato, a livello nazionale ma soprattutto in periferia, dove si annidano tanti sprechi di denaro pubblico. Il fondo taglia- tasse, che la Cisl ha fermamente voluto, rimane per noi, nonostante qualche incongruenza, un meccanismo utile ed innovativo. Ma andrà gestito con spirito di collaborazione, consapevoli che adesso serve un profondo senso di responsabilità da parte di tutti altrimenti il paese deperisce".

UIL. Angeletti. E’ un’occasione persa.

È un’occasione persa. La legge di stabilità, soprattutto attraverso una vera e consistente riduzione delle tasse sul lavoro, avrebbe potuto rappresentare quella spinta alla nostra economia di cui abbiamo bisogno.

Purtroppo, questa legge di stabilità ci consegnerà un 2014 assolutamente stentato. Sarebbe bene che non si professasse ottimismo e che non si facessero previsioni positive, peraltro, risultate sino ad ora tutte sbagliate. Si rischierebbe, infatti, di essere addirittura offensivi, soprattutto nei confronti di tanti italiani che non hanno purtroppo nessun motivo per essere ottimisti.

Per quanto ci riguarda, non siamo rassegnati e non abbiamo nessuna intenzione di rassegnarci: continueremo a sviluppare la nostra iniziativa per una svolta di politica economica, anche dopo la legge di stabilità, per l’intero paese.

2013-12-26

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