Giovedì, 25 aprile 2024 - ore 21.43

Caos PD Le dimissioni di Speranza la prima sconfitta di Renzi | G.C.Storti

Le dimissioni del capogruppo Roberto Speranza più che la caporetto dei riformisti è la prima sconfitta di Matteo Renzi.

| Scritto da Redazione
Caos PD Le dimissioni di Speranza la prima sconfitta di Renzi | G.C.Storti

Renzi è nato come il grande rottamatore, come l’uomo politico in grado  di cambiare in poco tempo le regole del gioco di questo paese stressato. Per ottenere questo obiettivo ha rileggittimato il Berlusca invitandolo nella sede del PD e facendo irritare ( per non dire incazzare) la base di sinistra del suo partito.

Via via ha perso dei pezzi parlamentari. Li ha persi sia per ragioni politiche ( lo smarcamento di Forza Italia deriva dalla non condivisione di Mattarella a Presidente della Repubblica) che per ragioni di merito.

Diciamolo, nonostante l’impegno dei riformisti del Pd, che ha visto in Luciano Pizzetti-per ammissione della stessa Elena Boschi- uno dei mediatori emeriti, queste riforme , dall’impianto costituzionale alle legge elettorale, l’Italicum, hanno molti buchi e delineano cambiamenti che molti costituzionalisti considerano senza contrappesi affidando ad un solo partito, ed al suo leader, un peso enorme.

Io condivido queste critiche all’impianto. Bene ha fatto la componente riformista a porre- anche in zona cesarini- questi temi facendo proposte di merito riequilibratrici ed in modo particolare sui cosidetti ‘nominati’.

Renzi ha detto no. Non si è fidato dell’impegno della minoranza di essere leale al Senato. La stessa Boschi, con la quale ho avuto occasione di parlare alla cena del Pd di Cremona, riteneva fondate le osservazioni  di Bersani, 'ma non si potevano accogliere in quando al Senato non vi sarebbe stata la maggioranza' (sic !).

Nel dire no Renzi  ha ristretto ulteriormente il campo  ‘minacciando’ la fiducia (posta una volta sola nel lontano 1953-legge truffa- su una legge elettorale) e balenando una crisi di governo.

Il significato delle dimissioni di Roberto Speranza stanno tutte qui: nella impossibilità di non più operare a nome del gruppo del PD.E questo gli fa onore.

Non so che succederà in aula. Io spero che vi siano le condizioni per una ulteriore modifica dell’Italicum. Se non vi saranno i parlamentari si comporteranno come vorranno, ovvero senza vincolo di mandato, come dice la Costituzione.

Ma Renzi pensa di poter andare avanti da solo perdendo un pezzo del PD  e conseguentemente una parte di elettorato? Per carità, su tutto pone il suo decisionismo, ma la democrazia, per governare, richiede anche la capacità di allagare i consensi .

Per queste ragioni ritengo che questo sia il primo grave errore di Renzi che peserà molto sul suo futuro politico e sul paese e sulla identità del PD che a mio avviso non può che rimanere una forza di centrosinistra e non di centro ( o partito della nazione come si usa dire oggi).

Gian Carlo Storti

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