Venerdì, 19 aprile 2024 - ore 11.36

‘Ce’ Lo abbiamo tolto, sai…ai bambini, il piacere della sorpresa! Di Giorgino Carnevali (Cremona)

Amico mio carissimo, purtroppo tutti, chi prima e chi dopo, si va a vivere in una casa di “vetro”. Ed è allora, appunto, proprio allora che non ci conviene assai lanciare sassi! E’ così, davvero.

| Scritto da Redazione
‘Ce’ Lo abbiamo tolto, sai…ai bambini, il piacere della sorpresa! Di Giorgino Carnevali (Cremona)

Eppure in quella nostra casa di “vetro”, uscendo di metafora, si aggirano sempre di più gioiosi e giocosi i nostri figli, i nostri nipoti, le gioie più   care della nostra famiglia. Alcune volte mi interrogo sul significato del “voler bene”. Un conto è proteggerli, indirizzarli alla vita, dando loro suggerimenti, utili consigli, “dritte” di buon senso. Altrettanto non istruttivo, per una loro “robusta” crescita, è accontentarli in tutto e per tutto, riuscendo persino nell’impresa di TOGLIERE AI BAMBINI IL PIACERE DELLA SORPRESA. Sai che i bambini d’oggi non sanno più cosa aspettarsi? I desideri che i bambini hanno sono stati “violentati” dalla civiltà dei consumi. Lo abbiamo visto a Natale, per Santa Lucia, ai compleanni. I bambini scelgono e programmano, distribuendo fra i parenti, quello che desiderano in dono, togliendosi così la “suspence” del non sapere cosa arriverà. L’abbondanza e la voglia dei genitori di renderli contenti (o di farli facilmente tacere, “chennedici”?) ha tolto l’attesa e la pazienza, ingredienti essenziali del desiderio. Ma ciò che più dovrebbe emergere…è il concetto del MERITO. La necessità di meritarsi il premio (giocattolo o quant’altro) è un avvio alla stima di sé, oltre che alla capacità di procurarsi ciò che si desidera. Sai, amico mio, che “mica” è sbagliato qualche volta privarli di ciò che desiderano se il loro comportamento non è stato consono alle direttive genitoriali? I bambini hanno delle risorse immense che “manco” ce ne accorgiamo. Perché i bambini hanno desideri sani, all’origine. I bambini vogliono imparare, prima di tutto. I bambini vogliono imparare a leggere (e quando lo desiderano, bisogna accontentarli, “eccome”, con pazienza, con dedizioni, infondendo loro fiducia). Ma ciò che ho appreso durante la mia esperienza di genitore prima, di nonno poi (in tutto fanno “sei”, niente male!), i bambini ci chiedono di essere presi sul serio e ascoltati. Vogliono uscire talvolta dagli “schemi”, liberandosi da quelle “catene” che troppo spesso noi imponiamo loro, sempre tuttavia sotto la nostra vigile e paziente osservazione. E pure litigare e lamentarsi anche un poco, soprattutto tra fratelli. Non è forse così? Peccato  che proprio questi desideri sani spesso (vuoi per mancanza di tempo, vuoi per poca predisposizione verso di loro), non vengano esauditi dunque disattesi, o per lo meno non nel tempo giusto per ogni bambino. Ed allora sai dove si rifugiano quei piccini? Se ne vanno nel “regno invisibile del non conscio”, cioè in quella dimensione umana dove loro, poveri piccini, non sono consapevoli nei pensieri, nelle emozioni, negli istinti, nelle  rappresentazioni. Ed allora si rifugiano nel disastroso mondo dell’iPad, dei mostri, dei guerrieri spietati.  Ma non starei qui tanto a menarla ancora tanto, va là, perché…”I bambini sono come i marinai: dovunque si posano i loro occhi, è l’immenso. (Christian Bobin)”. Oltre tutto, con un poco di buona volontà, credimi, potrebbe succedere anche a noi, sai, tra stanchezze e nuovi slanci! Alla prossima, e non deludiamo l’innocenza. Ciao e grazie.

Giorgino Carnevali (Cremona) 

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