Giovedì, 25 aprile 2024 - ore 01.32

Cgil Clima: non possiamo perdere altro tempo

Il commento di Simona Fabiani e Antonio Filippi, della Cgil nazionale, all'indomani del G7, conclusosi senza la dichiarazione finale di rito: "Nessun passo avanti, ci si chiede quando le grandi potenze vorranno passare dalle parole ai fatti"

| Scritto da Redazione
Cgil Clima: non possiamo  perdere altro tempo

"Nessun progresso concreto si sta facendo nella lotta contro i cambiamenti climatici e le sette grandi potenze non riescono a far alcun passo avanti. Non possiamo permetterci di perdere altro tempo". Così in una nota Simona Fabiani responsabile delle politiche per il clima e l'ambiente Cgil e Antonio Filippi responsabile politiche energetiche Cgil, all'indomani del G7 energia conclusosi senza la dichiarazione finale di rito.

 "Nel corso del summit – proseguono i due dirigenti sindacali – è stato ribadito che nessuno intenderà mettere in discussione gli accordi Cop21 di Parigi del 2015, ma ci chiediamo: le grandi potenze avranno davvero la volontà politica di passare dalle parole ai fatti? Inoltre, se il costo dell'energia è un fattore determinante per la produzione industriale e la crescita economica, gli altri paesi del G7 e l'Europa saranno coerenti con gli impegni internazionali assunti? Perseguiranno la competitività attraverso l'uso efficiente di energie rinnovabili e delle materie o saranno tentati di seguire le miopi politiche Usa?".

"Dopo la decisione della nuova amministrazione americana di far ripartire le miniere di carbone, di utilizzare al massimo lo shale-gas da fracking, di imporre dazi doganali partendo dai prodotti agroalimentari di produzione, ci auguriamo – aggiungono Fabiani e Filippi – che le posizioni negazioniste e autarchiche di Trump vengano isolate per evitare che il protezionismo possa portare ad un allontanamento delle politiche ambientali e delle strategie industriali sostenibili".

"Non possiamo perdere altro tempo – ribadiscono Fabiani e Filippi –, le politiche energetiche non possono essere affrontate separatamente dalle politiche per il clima. La lotta contro la crisi climatica e l'impegno per garantire il diritto all'accesso all'energia pulita per tutti devono assumere carattere prioritario nella programmazione strategica industriale a livello nazionale, comunitario e globale. È necessario avviare una giusta transizione verso un modello energetico distribuito e democratico, basato sull'efficienza energetica e sulle fonti rinnovabili, una transizione che deve seguire un processo democratico e partecipativo, coinvolgendo le parti sociali e la popolazione, a partire dalle comunità direttamente coinvolte".

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