Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 08.16

Clamoroso, Nico Rosberg ritiro di Giorgino Carnevali (Cremona)

Il pilota campione del mondo lascia la formula uno (Sai che “ci” dico io a lui? “Hai le palle, ragazzo!”).

| Scritto da Redazione
Clamoroso, Nico Rosberg ritiro di Giorgino Carnevali (Cremona) Clamoroso, Nico Rosberg ritiro di Giorgino Carnevali (Cremona) Clamoroso, Nico Rosberg ritiro di Giorgino Carnevali (Cremona)

A Gianni Carlo! Come passa il tempo amico mio! L’incomincio della pellicola è tutto qui. Mancano 5 minuti all’inizio della gara di Formula Uno. Il telecronista Ezio Zermiani (chi l’ha mai potuto dimenticare tra noi, non più giovanissimi appassionati di auto da corsa?), si avvicina alla vettura del simpaticissimo Nelson Piquet, schierata sulla griglia di partenza, per cogliere al volo le ultime sensazioni dell’estroso pilota: “Dai Nelson, dimmi qualcosa, su”.  Piquet di rimando: “Zermiani, non rompere i coglioni. Mancano 5 minuti alla gara, vai a cagare!”. Memorabile, roba da riscrivere negli annali sportivi. Erano i tempi in cui Keke Rosberg, padre del  Nico fresco di mondiale, gareggiava spalla a spalla con Nelson Piquet. Giriamo la manovella ed arriviamo alla fine della pellicola. E cioè a ieri, che poi è già domani. Opla Gianni Carlo, Opla ancora, amico mio. Senti su cosa succede ai tempi nostri, soprattutto nel circus della Formula Uno. Salta fuori che “un tale” abbandoni le ambizioni (intendimi, mica che l’essere ambiziosi è una bestemmia!), abbandoni il desiderio di quella corsa sfrenata di voler raggiungere con ogni mezzo il successo. Perché quel successo…mica che lo vuoi più mollare per nulla al mondo, costi quel che costi, sacrificando tutto e di più, talmente sei animato da un smodato comportamento che ti fa perdere di vista la realtà. Così in questo mondo di “arrivisti” si smarca appunto quel “tale”, un figlio d’arte, un pilota fresco fresco di mondiale in F1, un lui appunto che non si riconosce più in taluni comportamenti. E lui tutti li sorprende, inaspettatamente. Decide di ritirarsi dalla Formula Uno, va contro corrente e lascia tutti con un palmo di naso. Il “grano” l’ha racimolato (e abbondante!), la moglie ce l’ha, la bellissima figlia piccola pure, salute da vendere, cose che riempiono la sua giovane esistenza (31 anni compiuti)…che si vuole di più dalla vita? Quel tale lui” altro non è che  Nico Rosberg, figlio di quel Keke Rosberg dei tempi del Nelson Piquet, fresco campione mondiale di F1 che sa quel che vuole, eccome!...che sa rinunciare anche alla gloria ed alla fama. Modestia, buon senso? Che dire amico mio Gianni Carlo, che pensare, che osare esprimere giudizi? A parte i guadagni faraonici di cui avrebbe potuto ancora abbondantemente beneficiare, lui si accontenta, opera rinunce, si ritira a vita privata. A me sembra una decisione saggia, di buon senso, se non altro perché si è dimostrato (almeno così parrebbe!) persona niente affatto avida, smodatamente desiderosa, bramosa di conquiste “a  prescindere”. Insomma, si accontenta del suo stato d’essere di “uomo pensante”. Dimmi se non è poco…coi tempi che corrono. Conferenza stampa, esordisce così:  "Ho raggiunto il mio obiettivo", ed è la sua giustificazione, quella di un campione mondiale, mica di uno qualunque. Ed aggiunge: “Ho scalato la mia personale montagna, è giusto chiudere all'apice". Questo è Nico Rosberg, un “driver man”! Ma? Per contraltare immediata la replica, simile ad una reazione scomposta  di Hamilton, l’eterno pilota suo rivale stavolta battuto, uno che non si accontenta mai, un estremo: "Non sono stupito dalla scelta, è la prima volta che mi ha battuto in 18 anni". Il culmine, l’apogeo lo raggiunge proprio lui, quel “campione di vita”, ancora, con una emozionante quanta stratosferica dichiarazione che spiazza tutto e tutti:  “Certo, il trionfo nel Mondiale di Formula Uno è una cosa straordinaria, ma il giorno più bello della mia esistenza resta e resterà comunque la nascita di mia figlia". Capisci a me come Nico sia riuscito a “spostare una montagna” con una elementare ormai poco considerata ricorrente considerazione? Semplice come emergano prepotentemente inconfutabili gli “affetti familiari”, e tutto ciò che ne consegue.  Capisci a me allora quale è la “scala dei valori della vita”? Valori irrinunciabili in cui credere, sperare soprattutto “buttare dentro” tutto nei stessi con tutte le nostre forze.  Bravo Nico, bravo, bravo, infinitamente bravo. A volte ci vuole proprio coraggio anche a lasciare! Sei campione due volte, Nico! Non ce la dare la “rivincita” a quell’antipatico di quel tuo compagno di squadra, quell’Hamilton che sta veramente sui “………i” alla maggior parte degli appassionati di Formula Uno. Tanto di cappello, ci hai emozionato e fatto venire i brividi al tempo stesso. Sai che ti dico, Nico? Che sei uno dei pochi giovani ancora con la testa sulle spalle (a meno che ce ne siano altrettanti che non osano “osare”!), che sei una persona intelligente, che: “…noi li dobbiamo lasciare liberi questi giovani. Si stancheranno di stordirsi, di ballare o di camminare come gregge o a passo comandato. Quando nessuno li stordirà con sermoni o lusinghe o minacce, essi si guarderanno intorno con i propri occhi, giudicheranno con la propria testa e prenderanno posizione”. (don Primo Mazzolari). In codesta ultima autorevole considerazione…non ci vedi dentro un poco dell’esito referendario, quello del Si o del NO, quella maledetta (o benedetta!) alzata di scudi per un malcontento che vale il 60 per cento dei No contro l’esiguo 40 per cento dei SI? Referendum, Renzi: "Volevo tagliare le poltrone ma a saltare è la mia. Mi dimetto". Sta a vedere che il “giovane boy-scout” Matteo se la “passerà” come il Nico pilota di F1?  Doveva essere una svolta, invece…tutto come prima? Alla buona hora, va là!

Giorgino Carnevali (Cremona) 

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