Sono le piccole botteghe alimentari gli esercizi commerciali a fare registrare il maggior tonfo nelle vendite su base annuale (-2,8%) che trascina l’intero alimentare in calo dell’1,6%. È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti sulla base dei dati sul commercio al dettaglio dell’Istat relativi ad aprile 2016 che fa registrare un calo generale su base annuale dello 0,5% determinato dalla riduzione dell’alimentare e dal debole aumento dello 0,1% per il non alimentare. Nell’alimentare – sottolinea la Coldiretti – a far segnare una consistente riduzione su base annua sono anche i supermercati (-2%) e gli ipermercati (-0,8%) mentre aumentano solo i discount (+0,8%). Una battuta di arresto importante nei consumi interni che rischia di aggravare le difficoltà delle imprese agroalimentari che devono ora fare anche i conti con il voto sulla Brexit con la svalutazione della sterlina inglese che rischia di mettere in crisi i rapporti commerciali con la Gran Bretagna che è il quarto sbocco estero dei prodotti agroalimentari made in Italy.
«Sul piano urbanistico interno – dichiara Paolo Voltini, Presidente di Coldiretti Cremona – il fenomeno di riduzione significativa dei negozi tradizionali determina evidenti effetti negativi legati alla riduzione dei servizi di prossimità, ma anche un indebolimento del sistema relazionale, dell’intelaiatura sociale e spesso anche della stessa sicurezza sociale dei nostri centri urbani».
«A contrastare lo spopolamento dei centri urbani – dichiara Giannenrico Spoldi, Presidente di Agrimercato Coldiretti Cremona – va segnalata peraltro la crescente presenza di mercati degli agricoltori e di botteghe di Campagna Amica, anche nella nostra provincia. Un’opportunità per i produttori e per i consumatori che va anche a sostegno della storia, della cultura e della vivibilità dei centri urbani. Siamo impegnati a continuare su questa strada e a fare ancora di più, come dimostra la nostra presenza con ben sette Mercati di Campagna Amica in questo fine settimana».