Giovedì, 25 aprile 2024 - ore 03.21

Commercio equosolidale: ‘Troppi migranti e profughi? No, troppe guerre e povertà!’

Al via la nuova campagna di AGICES - Equo Garantito e Altreconomia

| Scritto da Redazione
Commercio equosolidale: ‘Troppi migranti e profughi? No, troppe guerre e povertà!’

«Nessun genitore metterebbe suo figlio in mare, se la terra fosse più sicura»: con queste parole di madre siriana, pronunciate a Budapest, Europa, nel 2015, l’Assemblea Generale Italiana del Commercio Equo e Solidale (AGICES - Equo Garantito) e la rivista Altreconomia lanciano un appello a nome di tutto il movimento del fair trade italiano per chiedere l’adozione di provvedimenti volti ad affrontare l’emergenza della gestione dei flussi migratori e dell’accoglienza dei profughi. Nello specifico le richieste riguardano: l’adozione di una normativa europea sul diritto di asilo, che superi il regolamento di Dublino, e che includa l’istituzione di corridoi umanitari che permettano a quote di migranti di accedere alle nazioni europee in tutta sicurezza; l’adozione di un piano strutturale per l’accoglienza dei profughi nei prossimi anni, cui vengano assegnate adeguate risorse economiche (attualmente in Europa e in Italia sono la metà di quelle stanziate per i controlli delle frontiere e i respingimenti); la chiusura dei centri di detenzione per come sono oggi strutturati e gestiti; il finanziamento di solidi e strutturali piani per l’integrazione degli stranieri, che includa l’introdurre del diritto di voto alle elezioni amministrative per i migranti residenti, e un impegno straordinario al contrasto a qualsiasi forma di xenofobia e razzismo.

L’appello è stato lanciato in questi giorni da AGICES - Equo Garantito (L’Associazione di categoria del commercio equo e solidale italiano) e Altreconomia (mensile economico di informazione indipendente) attraverso tutti i canali di comunicazione e anche grazie al supporto dei 90 Soci dell’Associazione, attivi sul territorio grazie alla presenza di oltre 250 botteghe del mondo.

«Perché il nostro movimento si è attivato? Perché pensiamo», spiega Alessandro Franceschini, Presidente di AGICES Equo Garantito, «che l’unico modo per ridurre i flussi migratori cui stiamo assistendo sia lavorare per far cessare le guerre in corso e dotarsi di una politica di redistribuzione delle risorse e degli squilibri internazionali. Il commercio equo da sempre lavora per questo: accoglienza, lavoro sostenibile, redistribuzione delle risorse, economie di giustizia e stabilità sociale. Con questo appello noi vogliamo innanzitutto dire da che parte stiamo e invitare i singoli a fare lo stesso», continua Franceschini. «Noi stiamo da quella parte dove Cuore e Ragione collaborano per affrontare seriamente un problema rispetto al quale la politica dell’Unione Europea si è limitata a osservare la crescita di un fenomeno drammatico, contribuendo anzi alle sue cause, indifferente alle tragedie vissute da centinaia di migliaia di migranti, ai 25.000 morti per naufragio (dal 1988) e ai fallimenti della propria politica internazionale, che hanno fortemente alimentato i flussi migratori».

«Paesi come la Germania e l’Austria hanno cambiato il proprio approccio, aprendosi in parte all’accoglienza. Sono novità positive, che non devono però farci pensare che tutto è risolto. Irrisolte permangono le cause delle migrazioni verso l’Europa. Esse sono note, chiare, lampanti davanti a noi: guerre, miseria e impoverimento, mancanza di diritti umani, desertificazione e siccità dovute ai cambiamenti climatici (che causeranno altri milioni di migranti). Lo squilibrio tra le condizioni di vita esistenti tra i paesi di partenza e quelli di destinazione, la sempre maggiore concentrazione del potere economico e finanziario nel “Nord del mondo”, la rilevanza (specie in paesi come l’Italia) del lavoro sommerso ove gli immigrati lavorano senza d ocumenti, la permanenza di guerre vicine ai nostri confini, continueranno a spingere un elevato numero di persone a cercare protezione da noi. E non li fermeranno gli ottusi egoismi nazionali, il vergognoso rimpallo di responsabilità tra i Paesi europei, e la crescita di movimenti nazionalisti e xenofobi».

«Mentre la maggioranza dei politici si limitava a parlare o a guardare da un’altra parte, da decenni il Commercio Equo e Solidale si muove concretamente con l’obiettivo di ridurre le disuguaglianze, di distribuire il reddito su tutta la filiera produttiva (e non concentrarlo nelle mani di pochi), di portare benefici alle comunità locali, di una riconversione ecologica dell’economia che favorisca pace e giustizia sociale, e per una finanza che promuova i beni comuni, produzione e lavoro (e non la speculazione)», prosegue Franceschini. «I migranti che ci osservano, chi è già partito e chi si prepara a partire, sono solo l’annuncio di un futuro nel quale la redistribuzione delle risorse e una maggiore giustizia sociale globale (temi oggi estranei all’agenda dell’Unione Europea e della politica internazionale) potrebbero essere perseguite in modo violento, come prima o poi accade laddove il filo spinato prende il posto di politiche capaci di incidere sui problemi. “Aiutiamoli a casa loro”? Ora si tratta di aiutarci tutti insieme nella nostra unica “casa comune”: questa Terra, che è di tutti», conclude il Presidente di AGICES.

1088 visite
Petizioni online
Sondaggi online

Articoli della stessa categoria