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Contratti a progetto e partite Iva, è un tracollo

| Scritto da Redazione
Contratti a progetto e partite Iva, è un tracollo

63 mila posti persi in un anno. Tutto sulle spalle dei giovani. I redditi calano di oltre il 17%. Il reddito medio netto è di 672 euro. Le donne pagate la metà. La legge Fornero ha aggravato la situazione. I dati dell’Associazione 20 maggio

Contratti a progetto e partite Iva, è un tracollo

63 mila posti di lavoro persi in un anno fra i collaboratori a progetto e partite Iva iscritte alla Gestione Separata Inps ma non altrettanto fra le altre forme di lavoro parasubordinato. Questo il primo dato interessante emerso dalla presentazione del 3° rapporto dell’Osservatorio dei Lavori dell’Associazione 20 maggio, che ha elaborato i dati dell’Inps sul lavoro “atipico” e li ha presentati il 12 novembre a Roma, assieme alle altre associazioni di Alta Partecipazione. Il titolo del report è eloquente “Lavoro a perdere: meno occupati, meno reddito”.

Tracollo degli occupati a progetto e p. Iva dopo la legge Fornero

Infatti, il quadro complessivo presentato da Patrizio Di Nicola, sociologo del lavoro (qui le slides del rapporto), fa emergere una forte perdita occupazionale in particolare sui contratti a progetto (-45.137) ma anche, per la prima volta, sulle partite Iva (-21.446) che però, contrariamente ai collaboratori, riducono anche il loro reddito rispetto all’anno precedente.

Gli altri lavoratori parasubordinati, invece, non diminuiscono ma, anzi, nell’ultimo biennio aumentano la loro presenza nella gestione separata Inps, anche se di poco (+7.248). Anche l’Istat conferma questa tendenza, con un decremento medio delle collaborazioni di 44 mila ogni trimestre da ottobre 2012: La conclusione evidente è che, dopo l’approvazione della Legge 92/2013 voluta con forza dal ministro del Lavoro Fornero nell’esecutivo guidato da Mario Monti, si sono persi molti più posti di lavoro che non sono diventati stabili ma, semmai, disoccupati o lavoratori in nero.

I giovani pagano tutto il prezzo della riduzione degli occupati

L’andamento della perdita di posti di lavoro a progetto negli ultimi 6 anni conferma come le leggi sul lavoro possano incidere radicalmente sulla vita delle persone e delle imprese e, soprattutto, dei giovani. Dei 250 mila posti di lavoro “atipici” persi in 6 anni circa 150 mila sono ragazzi sotto i 29 anni (60%) a cui si aggiungono altri 99 mila lavoratori tra i 30/39 anni (39%).

Lavoro a progetto: compensi iniqui. In media sotto i 10 mila euro lordi annui

La gestione separata Inps è popolata da molteplici tipologie di lavori. Anche i redditi, quindi, sono diversi. I redditi dei quasi 650 mila contratti a progetto si attestano sui 9.953 euro lordi annui a fronte della media della gestione separata di 18.073 euro. Il dato più rilevante che emerge sui redditi è la notevole diminuzione dei compensi medi delle partite Iva passati da 18.836 del 2011 a soli 15.511 nel 2012 (-17,7% in un solo anno). Questo tracollo ha portato il loro reddito netto medio nel 2012 a 8.065,72 euro annui, pari a 672,14 euro mensili. Nel 2011 era di 816,22 euro netti mensili.

Le donne pagate la metà

Una delle ingiustizie più evidenti nel lavoro parasubordinato è la differenza del reddito delle donne che, a parità di lavoro, guadagnano 11.365 euro lordi annui in meno rispetto ai maschi.

Per Chiara Gribaudo, giovane Parlamentare del Pd intervenuta alla presentazione dei dati, “questa situazione dimostra che senza una regolazione dei compensi equi si scarica sui lavoratori più deboli, più professionalizzati e sulle donne l’abbassamento dei costi imposti dai committenti”.

Meno contributi all’Inps

I continui aumenti dell’aliquota Inps e le strette legislative senza regolazione non solo sono ingiuste ma anche controproducenti dal punto di vista del gettito contributivo che, fra le partite Iva è diminuito di -20,6% in un anno. Tutte le partite Iva iscritte alla GS dell'Inps, infatti, hanno versato 1.260.338.349 euro nel 2011 e solo 1.000.164.606 euro lo scorso anno.

“Chiederemo di sospendere l’aumento delle contribuzioni pensionistiche per le partite Iva che si pagano da soli il 27% dei contributi – ha detto Cesare Damiano (presidente della commissione Lavoro della Camera) a margine della presentazione dei dati - dandoci un anno di tempo per aprire un tavolo di confronto e affrontare in modo organico e strutturale questo problema.”

“Oltre all’aliquota Inps, ci sono anche altre priorità importanti, ha dichiarato Cecilia Carmassi responsabile Lavoro e politiche sociali della segreteria del Pd aprendo i commenti alla presentazione, se vogliamo arrestare l’emorragia di posti di lavoro sia subordinato che atipico o autonomo e dare nuove speranze nel futuro. Ad esempio si deve correggere l’eccessiva repentinità con cui si sono introdotte alcune norme sul mercato del lavoro mantenendo fermi i diritti dei collaboratori a progetto ma rendendoli applicabili e effettivi attraverso una loro gestione graduale e corretta condotta dalla contrattazione tra le parti sociali. Non averlo previsto inizialmente nella Legge ha fatto perdere decine di migliaia di posti di lavoro.” “Sul versante del sostegno ai redditi e all’occupazione dei giovani professionisti chiediamo, indica Carmassi, che sia reintrodotto il regime fiscale dei contribuenti minimi (il cosiddetto forfettone) istituito dal governo Prodi e poi ridotto da Tremonti che ha così messo in una situazione insostenibile oltre 500 mila lavoratori con partita Iva individuale.”

Fonte: http://www.rassegna.it/articoli/2013/11/13/106407/contratti-a-progetto-e-partite-iva-e-un-tracollo

2013-11-14

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