Sabato, 04 maggio 2024 - ore 07.05

Convegno a Firenze: ‘No all’invasività, sì a una vera authority di Terzo Settore’

Sono queste alcune delle richieste a Governo e Parlamento di Uneba, la più rappresentativa organizzazione di categoria del settore sociosanitario, socioeducativo e assistenziale in Italia, emerse dal convegno svoltosi sabato scorso a Firenze

| Scritto da Redazione
Convegno a Firenze: ‘No all’invasività, sì a una vera authority di Terzo Settore’

La riforma del Terzo Settore. Le idee del Governo, le proposte di Uneba: questo il titolo del convegno svoltosi sabato scorso, 22 novembre, nell’auditorium dell’Ente Cassa di Risparmio a Firenze. Hanno partecipato anche l’onorevole del Partito Democratico Donata Lenzi, relatrice alla Camera del ddl di riforma; la vicepresidente della Regione Toscana Stefania Saccardi; il vicario della diocesi di Firenze mons. Corti.

Più chiarezza nelle definizioni, in primis quella di che cos’è il Terzo Settore; più tutela della libertà degli enti a fronte di alcuni aspetti troppo invasivi della delega; sì a una vera authority del Terzo Settore, con poteri veri, anziché la “struttura di missione” prevista dal testo attuale del disegno di legge. Queste alcune delle richieste che Uneba, la più rappresentativa organizzazione di categoria del settore sociosanitario, socioeducativo e assistenziale in Italia, ha formulato a Governo e Parlamento in merito alla Riforma del Terzo Settore. E sono richieste su cui Uneba è in sintonia con Donata Lenzi, deputato del PD, relatrice alla Camera del disegno di legge. Ma il Presidente di Uneba Maurizio Giordano ha messo sul piatto anche alcuni altri rilievi sul testo di riforma: «La costituzione degli enti del Terzo Settore deve avvenire davanti al notaio, e non in Prefettura com’è nel disegno di legge. La previsione, nel testo, della possibilità di una ripartizione parziale degli utili dell’impresa sociale è efficace per attrarre risorse, ma ci pare difficilmente conciliabile con il Terzo Settore. Inoltre, non è chiara la salvaguardia della specificità degli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti».

«Il testo della riforma non è chiuso, ma nascerà come conseguenza del percorso di ascolto che stiamo praticando», ha spiegato Lenzi. «Credo inoltre che una vera authority per il Terzo Settore coglierebbe meglio le peculiarità del settore (rispetto ad altri enti di controllo). Una struttura di missione non serve a questo scopo. Ma sulla costituzione dell’authority ci sono grandi resistenze».

In merito alla Riforma, il Vicepresidente e Assessore al Welfare della Regione Toscana Stefania Saccardi ha voluto mandare un avviso a Governo e Parlamento: «Sarebbe un errore strategico enorme caricare sul Terzo Settore ancora più responsabilità di quanta già ne abbia. Dobbiamo invece riconoscere il Terzo Settore come un partner con pari dignità, capace di interloquire con le istituzioni, senza che queste facciano passi indietro nel welfare».

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