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CORONAVIRUS APPELLO AL MINISTRO BONAFEDE: RIDURRE IL SOVRAFFOLLAMENTO CARCERARIO

Attualmente la situazione delle carceri è in uno stato di gravissimo sovraffollamento con 61.320 detenuti per 47.231 posti effettivi disponibili.

| Scritto da Redazione
CORONAVIRUS APPELLO AL MINISTRO BONAFEDE: RIDURRE IL SOVRAFFOLLAMENTO CARCERARIO

CORONAVIRUS APPELLO AL MINISTRO BONAFEDE: RIDURRE IL SOVRAFFOLLAMENTO CARCERARIO PERMETTEREBBE DI CONTRASTARE IL CONTAGIO 

Attualmente la situazione delle carceri è in uno stato di gravissimo sovraffollamento con 61.320 detenuti per 47.231 posti effettivi disponibili. Questi dati lo connotano come un luogo di concentramento e segregazione sociale, di per sé fuori legge, dove ogni rischio, anche quello sanitario, è amplificato.

Se si chiudono scuole o stadi per evitare che troppe persone stiano assieme, allora la principale misura da adottare anche in carcere deve essere quella di una moratoria immediata dell'esecuzione penale volta a ridurre drasticamente i numeri della popolazione carceraria con provvedimenti che potrebbero riguardare, ad esempio, la detenzione per brevi pene o residui di pena da espiare. In questo momento, in Italia, ci sono 8.682 detenuti che hanno un residuo di pena inferiore ai 12 mesi e altri 8.146 che devono scontare pene tra 1 e 2 anni. Non è infatti chiudendo ai colloqui, alle attività esterne o alle pene alternative che si può fronteggiare il rischio di epidemia in carcere. Anzi, la sospensione di norme fondamentali dell'ordinamento penitenziario aggrava la situazione strutturale di illegalità nell'esecuzione della pena nel nostro paese.

L'esponente del Partito Radicale e presidente di Nessuno Tocchi Caino Rita Bernardini con un messaggio urgente al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha segnalato di “ricevere telefonate allarmantissime da parte di familiari di detenuti, e financo Direttori che non ricevono disposizioni precise su colloqui, sanificazione dei luoghi e altre disposizioni di tipo sanitario. In molte carceri del sud le ASL non forniscono alcunché. Ma, soprattutto, e ciò riguarda tutta Italia, continuano ad entrare gli arrestati mentre non esce più nessuno (nella situazione di sovraffollamento ben conosciuta). Persino i mullah dell’Iran hanno mandato ai domiciliari decine di migliaia di detenuti, con pena residua sotto i 5 anni. Vogliamo fare qualcosa?”.

Sergio Ravelli (Cremona)

7.3.2020

 

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