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Cos’è il decreto su Bankitalia | Paolo Cova

| Scritto da Redazione
Cos’è il decreto su Bankitalia | Paolo Cova


Sebbene sia materia ostica, provo a spiegare cosa cambia per Bankitalia. Il punto principale è che il decreto ha disposto la rivalutazione delle sue quote in quanto il capitale sociale della Banca d’Italia è di 156.000 euro, cioè quello fissato nel 1936. Già ora le quote di Bankitalia sono in mano a banche private e assicurazioni per il 97%, senza che per questo ne siano proprietarie, in quanto lo statuto prevede l’indipendenza di Bankitalia.

Quindi, per legge, si autorizza l’aumento di capitale fino al raggiungimento di 7,5 miliardi di euro tramite l’utilizzo di riserve statutarie. Infatti, la nostra banca nazionale emetterà obbligazioni a termine per un valore di 6 miliardi che le banche private dovranno restituire negli anni. Non ci sono aggravi sui conti pubblici, anzi la rivalutazione delle quote porterà al pagamento delle tasse su questo plusvalore, entrata che servirà allo Stato per pagare la rata Imu che lo stesso decreto abolisce per i cittadini italiani. Questo è il motivo per cui i due provvedimenti, Imu e Bankitalia, sono stati messi insieme.

Vengono, inoltre, disposti la limitazione dei diritti economici dei partecipanti alla distribuzione dei dividendi annuali, l’individuazione dei soggetti legittimati a detenere quote del capitale di Bankitalia, l’introduzione di un limite individuale al possesso di quote del capitale. E in questo modo nessuno potrà avere più del 3% delle azioni: gli azionisti che oggi ne hanno di più dovranno vendere. Le quote potranno essere acquistate da banche e imprese assicurative comunitarie, quindi europee, ma anche fondi pensione, fondazioni bancarie, enti e istituti di previdenza che hanno sede in Italia.
Paolo Cova Deputato PD

2014-02-04

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