Mercoledì, 17 aprile 2024 - ore 01.35

Covid-19 Tutti proiettati verso il day after, verso la ripresa, verso la ricostruzione | Piero Carelli (Crema)

Siamo tutti proiettati verso il day after, verso la ripresa, verso la ricostruzione (ci auguriamo con una tavola di valori).

| Scritto da Redazione
Covid-19 Tutti proiettati verso il day after, verso la ripresa, verso la ricostruzione | Piero Carelli (Crema)

Covid-19 Tutti proiettati verso il day after, verso la ripresa, verso la ricostruzione | Piero Carelli (Crema)

Siamo tutti proiettati verso il day after, verso la ripresa, verso la ricostruzione (ci auguriamo con una tavola di valori).

A proposito di ricostruzione riteniamo utile citare un passo dell'appello di alcune donne scrittrici, registe, donne della cultura e della scienza:

"non per chiedere, ma per esigere che, dinanzi a questa tragedia che colpisce tutti, cadano gli egoismi nazionali e che l'Europa si mostri unita, solidale, responsabile. Le donne hanno sempre avuto una forza immensa nel reagire e tenere insieme i nuclei familiari, nutrirli e curarli. Lo hanno dimostrato durante l'ultima guerra mondiale, lo stanno facendo anche ora in questa pandemia insieme agli uomini impegnate in massa nei lavori attualmente consentiti. Ma al contrario del dopoguerra, questa volta noi ci siamo, siamo nella società in parità e vogliamo che la ricostruzione questa volta avvenga tenendo conto dei esigenze e di valori che sono incisi nella nostra Storia ed esperienze di donne e che sono stati troppo a lungo trascurati".

Una segnalazione che facciamo perché in sintonia con il tema che, grazie a un suggerimento di un iscritto, Enrico Taverna, la Scuola di educazione all'economia e l'Assessorato alle pari opportunità del Comune di Crema hanno sviluppato nell'edizione 2019 con una pubblicazione (a cura del centro Riverca Galmozzi) e con un festival ad hoc

Sempre in merito all'attuale emergenza segnaliamo una bella iniziativa del Centro Ricerca Galmozzi che si propone di raccogliere le "le testimonianze" a futura memoria (vedi allegato).

Chiudiamo questo periodico appuntamento con gli iscritti, riportando una significativa testimonianza di un iscritto al corso sulla Green Economy, lo psicologo Valeriano Poloni, che ci ha inviato quando abbiamo condiviso con tutti alcune regole di comportamento per contrastare i cambiamenti climatici:

"Mettere in pratica questi comportamenti sarebbe certamente un buon inizio. Io coltivo l'orto senza pesticidi, allevo galline e conigli sena l'uso di antibiotici, ormoni, ho un cane, un gatto etc., da sempre non consegno l'umido perchè lo riutilizzo e via discorrendo. Ovviamente qualcuno dirà che sono un privilegiato perchè non abito in un condominio etc. etc. Io ho semplicemente fatto delle scelte, il mio tempo libero lo passo nell'orto, allevando animali, curando il giardino, leggendo e scrivendo anche. Ma non vivo perennemente spulciando giornali e blog, non frequento circoli culturali, bar, trattorie, associazioni calcistiche, politiche, religiose etc.. Perchè ritengo non si possa servire la causa ambientale e mammona nello stesso tempo. Ma torniamo a noi. L'inquinamento climatico di natura antropico è solo un aspetto del più coplessivo decadimento ambientale del pianeta che momentaneamente ci ospita. Pensa all'inquinamento dell'aria, dell'acqua, delle nostre campagne impregnate di diserbanti e insetticidi, all'inquinamento luminoso etc. Come credi che sia la qualità delle acque immesse nel Serio, trattate dal nostro depuratore o dal depuratore di Mozzanica? Da schifo, vista la totale assenza degli indicatori biologici di qualità (il nostro austropotamobius pallipes è estinto, con lui pure gli scazzoni, le sanguinarole, le strisce, i temoli, etc). Per non dire le condizioni dei nostri corsi di risorgiva, dove manco le piante acquatiche riescono a reggere gli inquinanti di un'agricoltura industriale intensiva. Non ti sei mai chiesto perchè da noi rondini e balestrucci stanno diventando una rarità? E i pipistrelli? Quando ero un ragazzino e allevavo merli, li nutrivo con i lombrichi che raccoglievo in poco tempo e grande copia durante l'aratura dei campi, adesso sono diventati mosche bianche, ancor peggiore la situazione dei grilli talpa da tempo estinti, etc, etc. Il vero problema Piero è l'idolatria della "crescita antropocentrica", inconciliabile con la salvaguardia dell'equilibrio ambientale. Alla fine del 1700, la popolazione del genere umano (che contava circa un miliardo)  si riscaldava solo con legna e carbone, con inquinamento climatico e inquinamento ambientale pari a zero. Oggi abbiamo superato i 7 miliardi.

Se la demografia mondiale rimarrà l'attuale sarà la fine, figuriamoci se continuerà a crescere"

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In allegato

  • Lettera del Centro Galmozzi di Crema
  • La racconta degli scritti di Piero Carelli (Crema) raccolti nel fascicolo Dossier Donna

 

 

 

 

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