Dossier Donna n. 13 CON LE PIETRE DI SCARTO di Piero Carelli
Una vita di condivisione con gli ultimi, con mamme e ragazze vittime della tratta, con minori senza famiglia. E ancora: con disabili fisici e psichici, con ex tossicodipendenti, con malati psichiatrici.
È questa la sua famiglia. O, meglio, una sua famiglia “naturale” ce l’ha, ma lei - in perfetta sintonia col marito - l’ha voluta aprire alle “pietre di scarto”, a chi ha bisogno di amore o a chi, semplicemente, ha bisogno di cura.
Un’eroina che opera nel silenzio, lontana dai riflettori? Senza dubbio il suo è uno stile di vita quanto meno coraggioso, in controtendenza, distante dal perbenismo delle persone “normali”. Una scelta di vita piena, la sua, una condivisione a 360 gradi con chi soffre e ha ferite molto profonde, ferite anche inguaribili. Una scelta di vita nella consapevolezza che la condivisione è anche un rischio: il rischio che impone di scommettere gratis su se stessi e sugli altri; il rischio di fallire, di andare incontro a insuccessi, di vedere qualcuno della sua famiglia allargata andarsene sbattendo la porta; il rischio di lasciarsi prendere dallo scoramento quando ha a che vedere con situazioni insuperabili, con persone che non possono guarire. Il rischio, in altre parole, di provare la fatica di amare.
Per fortuna, tuttavia, la fede la sorregge. È la sua marcia in più che la sprona a essere uno strumento di “un Amore più grande”, di essere non semplicemente “una facchina della carità”, ma di essere “una innamorata di Cristo”. È questa fede che le permette di offrire a chi accoglie non solo la sua “debole umanità”, ma anche “spalancare un’altra finestra, una speranza che va oltre l’umano”.
Il suo nome: Maria Teresa Mascheroni. Una testimonianza intensa, la sua. E un messaggio a tutti: “il prendersi cura non è la scelta di pochi pazzi, eroi o santi, ma deve diventare la cifra di una società che non rifiuta nessuno e provvede a tutti”.