Cremona ACCIAIERIA ARVEDI e TERRITORIO:UNA GRANDE QUESTIONE DEMOCRATICA, NON SOLO AMBIENTALE
Il pomeriggio del 19 ottobre organizzato dal Comitato cittadini di Cavatigozzi e sostenuto dagli Stati generali Ambiente e Salute di Cremona si è svolto in flash mob in p.zza del Comune
Sì a forme di controllo e monitoraggio permanenti più incisive e trasparenti da parte dell'OSSERVATORIO ACCIAIERIA ARVEDI: garanzia di accesso agli atti da parte di cittadini e associazioni, campionamenti in continuo, centralina di rilevamento posizionata a Cavatigozzi e non solo a Spinadesco, barriere antirumore, adozione di un Piano di emergenza a oggi inesistente, regolazione del traffico pesante.
NO AL CAMBIO della DENOMINAZIONE dell'OSSERVATORIO per disperderne l'attenzione su più insediamenti produttivi e attenuarne le specifiche competenze di controllo sui processi produttivi dell'acciaieria Arvedi, peraltro definite da tutte le parti interessate a livello istituzionale nel 1989.
Queste in sintesi le posizioni emerse dal confronto che gli Stati generali Ambiente e Salute hanno promosso con le associazioni del territorio e con alcuni rappresentanti del QUARTIERE 3 CAVATIGOZZI. Incaricati di esporle alla riunione di lunedì 19 ottobre dell'OSSERVATORIO, convocato dal Comune di Cremona dopo due anni, Pierluigi Rizzi di Legambiente circolo Vedo Verde e Ezio Corradi di No Triv, unici due rappresentanti dell'associazionismo ambientalista ufficialmente invitati in quanto membri da tempo dell'Osservatorio.