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Cremona, arriva il Polo Tecnologico: ecco la nuova ‘porta’ della città

A ottobre già il primo trasloco, la struttura a regime a gennaio 2017

| Scritto da Redazione
Cremona, arriva il Polo Tecnologico: ecco la nuova ‘porta’ della città

La nuova “porta” della città si sta concretizzando. Procedono a ritmi serrati i lavori per la costruzione del nuovo Polo Tecnologico nell’area dell’ex Macello, casa dell’innovazione digitale per imprese, cittadini e territorio. Lo stato di avanzamento è stato illustrato questa mattina durante un sopralluogo al cantiere alla presenza della Presidente del CRIT (Cremona information Technology), Carolina Cortellini e del Sindaco del Comune di Cremona Gianluca Galimberti. Assente per un impegno in Regione Carlo Malvezzi, Consigliere Regionale e Presidente della Commissione Affari istituzionali.



Il progetto è stato fortemente voluto dal Consorzio CRIT – che raggruppa importanti aziende cremonesi dell’ICT e nel cui CdA siedono, oltre a Cortellini (Microdata Group), Gerardo Paloschi (Lineacom) e Matteo Monfredini (Mailup). L’intervento prevede complessivamente un investimento di circa 12 milioni di euro. «Crediamo che l’innovazione digitale – dichiara Cortellini – sia una straordinaria opportunità per aumentare attrattività e competitività del nostro territorio. Per questo, il Polo non sarà soltanto un luogo fisico, quanto un “ecosistema della digital innovation”, dove giovani e professionisti, imprese e centri di ricerca metteranno in comune le proprie energie e competenze per favorire lo sviluppo delle imprese stesse, siano esse start up o aziende di tipo tradizionale».



Il percorso del CRIT ha trovato forma dentro la convenzione sottoscritta con il Comune di Cremona (ente capofila), Regione Lombardia e Microdata Group con il progetto dal titolo Verso il Polo delle Tecnologie di Cremona, che ha ottenuto dalla Regione, dentro il programma Aster (Accordi di sviluppo territoriale per l’insediamento di nuove attività d’impresa), un contributo di € 1 milione.

«Il Polo Tecnologico rappresenta la nuova porta digitale della città, frutto di un lavoro intensissimo e dell’impegno dei privati del CRIT, imprese serie che significano occupazione e sviluppo, e del pubblico con Regione, Comune e Aem», dichiara il Sindaco del Comune di Cremona Gianluca Galimberti. Una porta che apre Cremona a nuove prospettive di sviluppo e occupazionali. Una porta che riqualifica un’area importante della città. Una porta che deve favorire il sostegno del territorio alle imprese e deve aprire sempre più le imprese al territorio. Una porta che favorisce la rete fra realtà imprenditoriali anche giovani e la nascita di nuove. Crediamo che il Polo Tecnologico possa rappresentare un valore aggiunto non solo per la città, ma nell’ottica di area vasta per tutto il territorio. Continuiamo a lavorare insieme».



«Ho accompagnato questo progetto fin dall’inizio – sottolinea Malvezzi – e devo dire che mi ha sempre colpito la chiara volontà di queste imprese di fare rete, insieme alle istituzioni. L’innovazione non si può fare da soli. Per espandere la conoscenza bisogna partire dalla lettura dei bisogni, mettere in campo le competenze tecniche e generare un processo condiviso. L’esperienza dei maker anglosassoni dimostra, tra l’altro, che la condivisione della conoscenza fa bene anche al tessuto delle piccole-medie imprese, spina dorsale della nostra economia. Per questo la Regione guarda con particolare attenzione il progetto CRIT e lo ha valorizzato di recente nell’Accordo di competitività, finanziando l’unico progetto regionale sulla digital innovation».



Il Polo si sta concretizzando in Via dell’Annona in un edificio in linea con i più moderni standard di sostenibilità. L’area totale interessata è di circa 13.000 mq, di cui 7.000 destinati a uffici e 6.000 a verde e parcheggi. La struttura potrà disporre anche di ampie terrazze, sulle quali verrà installato un impianto fotovoltaico, un intervento che renderà pressoché autosufficiente il complesso dal punto di vista del fabbisogno elettrico. Il Polo sarà anche collegato al sistema di teleriscaldamento.

Si tratta di un edificio smart, a basso consumo energetico, che dispone dei più alti standard di sicurezza dal punto di vista antisismico e informatico. È strutturato in modo tale da costruire un ecosistema locale green che favorisca la digital innovation: è basato sul BSM (Building Management System), una rete di dati integrata con un sistema per l’automazione, il monitoraggio e il controllo di impianti HVAC, di illuminazione, del controllo degli accessi, dell’impianto di videosorveglianza e dell’impianto di schermatura solare. Già in ottobre 2016 si insedierà Microdata Group, seguita dal Cobox e dalle altre aziende a gennaio 2017. Il complesso progetto architettonico è stato affidato allo studio di architettura Arkpabi – Giorgio Palù e Michele Bianchi architetti. I progettisti hanno rielaborato il plani volumetrico approvato dal Comune di Cremona, mantenendone l’impronta al suolo e la consistenza volumetrica originari, ma attribuendo un’immagine nuova all’edificio, vocato a favorire l’innovazione, la ricerca, il confronto tra le imprese e lo sviluppo di attività nel settore dell’IT.







Tutti possono già da adesso osservare l’andamento dei lavori grazie a una webcam che trasmette in streaming.

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