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Cremona celebra l'8 settembre del 1943. Il contributo del prof. Mario Coppetti

Numerose iniziative hanno caratterizzato l’anniversario dell’8 settembre 1943 a Cremona. Va detto subito che una forte impronta è venuta dall’intervento del professor Mario Coppetti, testimone e protagonista di quegli eventi tanto ormai remoti nel tempo quanto decisivi per la nostra storia.

| Scritto da Redazione
Cremona celebra l'8 settembre del 1943. Il contributo del prof. Mario Coppetti

Invitato dal Comune e dalle associazioni partigiane, egli era presente alla deposizione di una corona di fiori alla lapide posta sotto i portici municipali e non si è sottratto all’invito, da parte del Sindaco, a prendere la parola. Con una lucidità ed un vigore davvero incredibili per una persona nata nel 1913, Coppetti ha offerto un vivido quadro di quanto avvenne allora nella nostra città e suggerito riflessioni dedicate particolarmente ai giovani.

Partendo da quel 25 luglio 1943 nel quale giunse la notizia della caduta del duce. Grande fu l’entusiasmo popolare anche nella nostra città: si era convinti che ormai finiva la guerra con la fine del fascismo. Coppetti ha fatto balenare alcuni tratti di quell’entusiasmo, di come esso fu smorzato dalle autorità e di come le forze antifasciste abbiano però avviato l’attività resistenziale.

Quindi ha denunciato, con una vera e propria rude invettiva, le contraddizioni, l’ambiguità, la codardia del re e di Badoglio. Il loro comportamento facilitò i tedeschi nella occupazione del nostro suolo appena dopo la proclamazione dell’armistizio. Le forze armate italiane, consegnate senza direttive nelle caserme, furono facile oggetto di una deportazione di massa in Germania, dove quasi tutti rifiutarono di combattere per il Reich.

Chi potè farlo fuggì, con l’aiuto della gente.

Come avvenne in non molte altre città, a Cremona i militari di alcune caserme ed anche civili tentarono una eroica quanto impossibile difesa, lasciando sul terreno numerosi caduti. Fu la prima tappa della scelta successiva di molti di quegli stessi giovani e di numerosi altri: resistere e combattere fino alla Liberazione.

Coppetti ha così svolto una vera e propria viva  lezione ai tanti presenti, con fatti e nomi che costituiscono memoria ed esempio della nostra storia.

Un applauso forte e sentito ha accompagnato la conclusione del discorso, molti sono andati ad abbracciarlo ed a stringergli la mano..

La giornata era iniziata con la tradizionale cerimonia al cimitero, presso i monumenti ai Caduti di Cefalonia ed alla Resistenza. Qui hanno parlato la presidente del consiglio comunale, Simona Pasquali, ed il prof. Angelo Rescaglio per le associazioni partigiane e Divisione Acqui. Quindi la manifestazione nel cortile del Municipio, con il discorso ufficiale del Sindaco prof. G. Luca Galimberti che ha preceduto l’intervento di Mario Coppetti.

La sera, nel teatro Monteverdi gremito, è stato proiettato il nuovo filmato di Guido Regonelli (CRART) sui fatti dei “45 giorni” del 1943 a Cremona.

Nel pomeriggio del successivo 9 settembre, nel salone municipale, è stato presentato un libro di ricordi del militare italiano Donzelli, di stanza a Corfù in quel periodo.

Giuseppe azzoni (Cremona)

 

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