Lunedì, 06 maggio 2024 - ore 02.13

Cremona In Comune ciclista diversamente abile dalla “gemellata" Alaquas

Le origini del gemellaggio Cremona-Alaquas

| Scritto da Redazione
Cremona In Comune ciclista diversamente abile dalla “gemellata

Il sindaco di Cremona Gianluca Galimberti e l’Assessore alla Trasparenza e alla Vivibilità sociale Rosita Viola hanno accolto in Comune nel pomeriggio di sabato 26 luglio Carlos Sanchis, signore diversamente abile arrivato a Cremona in bicicletta da Alaquas, città della Spagna gemellata con Cremona dal 2004. Le presentazioni in cortile Federico II e sindaco e assessore hanno accompagnato Carlos Sanchis per una breve visite alle sale di palazzo Comunale. Barriere architettoniche, sport e disabilità, sviluppo del ciclo-turismo con il progetto Vento gli argomenti affrontati durante l’incontro. Carlos Sanchis ripartirà nei prossimi giorni da Cremona in direzione Foresta Nera, in Germania.

Le origini del gemellaggio Cremona-Alaquas

Le ragioni del gemellaggio vanno ricondotte al legame esistente tra la città di Cremona e la città di Alaquàs nel periodo in cui la Lombardia era sotto il dominio spagnolo. Alla fine del XVII o al più tardi all'inizio del XVIII secolo Don Felix Pardo de la Casta, fratello di Don Baltasar Pardo de la Casta signore di Alaquàs, fu nominato governatore militare di Cremona dove conobbe e sposò Margherita Lodi. Dal matrimonio nacque una figlia, Mari ana Pardo de la Casta y Lodi. Don Felix morì a Cremona e fu tumulato nella chiesa di S. Ilario (sopra la sua tomba si può ancora vedere una lapide commemorativa).

Mariana Pardo de la Casta y Lodi visse a Cremona dove sposò Giovan Battista Manfredi, appartenente ad uno dei casati più in vista allora in città al quale era stato concesso il titolo marchionale dall'imperatore Carlo VI. Giovan Battist a Manfredi era maggiore della Polizia Urbana di Cremona ed abitava con la sua famiglia in un palazzo vicino alla chiesa di S. Agata. La coppia ebbe un figlio, Giuseppe Manfredi y Pardo de la Casta, 12° marchese del casato Manfredi, che morì a Cremona nel gennaio del 1744 e fu sepolto nella chiesa di S. Agostino. Sposato con la cremonese Barbara Raimondi, Giuseppe Manfredi ebbe a sua volta un figlio, chiamato Giovan Battista, 13° marchese del casato Manfredi, morto nei pressi di Cremona e sepolto nella chiesa di S. Abbondio dai padri teatini nel dicembre 1770. Fu proprio Giovan Battista Manfredi ad ereditare la signoria di Alaquàs alla morte di Don Baltasar Pardo de la Casta, non avendo avuto quest'ultimo nessun discendente diretto. Si ricostituisce in questo modo il legame tra Cremona e la cittadina spagnola.

Nel momento in cui ricevette la reggenza del feudo posto nel territorio di Valencia, il marchese Manfredi viveva nella parrocchia dei Santi Nazario e Celso in S. Abbondio ed era sposato con Teresa Fraganeschi, imparentata con l'allora vescovo di Cremona. Giovan Battista Manfredi prese possesso della signoria di Alaquàs il 18 gennaio del 1772. Suo successore fu il figlio, Giuseppe Ignazio Manfredi, che nel 1806 si trasferì nella parrocchia di San Michele di Cremona. Sino alla metà del XIX secolo il feudo di Alaquàs venne governato secondo direttive impartite da Cremona. A partire dalla metà del XIX secolo Ignazio Manfredi ed i suoi successori misero in vendita i loro possedimenti terrieri spagnoli, compreso il palazzo nobiliare. Questo edificio, noto come il Castello di Alaquàs, è stato da poco acquisito dalla Municipalità di Alaquàs che, attraverso un sapiente ed attento restauro, lo ha trasformato in un centro culturale tra i più vivaci ed importanti della città

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