Venerdì, 29 marzo 2024 - ore 11.05

Cremona Tamoil Hanno scelta di avvelenare la verità e hanno finito per avvelenare l’acqua di Sergio Ravelli

Oggi (lunedi 20 giugno) verrà emessa dalla Corte d'assise d'appello di Brescia l'attesa sentenza nei confronti dei vertici della Tamoil, già condannati in primo grado dal giudice Guido Salvini per disastro ambientale.

| Scritto da Redazione
Cremona Tamoil Hanno scelta di avvelenare la verità e hanno finito per avvelenare l’acqua di Sergio Ravelli

“Per anni hanno inquinato la falda acquifera con sostanze cancerogene, pericolose per la salute pubblica, e non hanno fatto volutamente nulla per impedirlo” ha sostenuto il sostituto procuratore generale Manuela Fasolato. “Hanno scelto di avvelenare la verità e hanno finito per avvelenare l'acqua” ha affermato nel corso della sua arringa, con felice sintesi, l'avvocato del Comune di Cremona Alessio Romanelli, parte civile nel processo d'appello.

“Che si trattasse di un vero e proprio disastro ambientale e di un vero e proprio avvelenamento delle acque – secondo la Procura generale – emerge in maniera evidentissima se solo si considerano la qualità e la quantità di sostanze nocive immesse nel terreno, negli acquiferi, nelle falde, la pluralità di tali immissioni e le modalità delle stesse, il conseguente degrado della salubrità dell'ambiente, la potenzialità di tale inquinamento ad intaccare pesantemente la salute delle popolazioni che potevano avere accesso all'acqua così inquinata”. Queste sono da sempre le convinzioni dei radicali che da soli e inascoltati, per anni e anni, hanno lottato per far emergere tale verità. Ricordo la prefazione dell'allora deputato Maurizio Turco al dossier radicale “Una storia inquinata” elaborato nel 2007: “Non siamo magistrati e non abbiamo l'onere della prova. Possiamo solo dire con Pasolini: noi sappiamo chi sono i responsabili dello scempio ambientale e di vite umane ma non abbiamo (ancora) le prove”.

Oggi possiamo affermare senza falsa modestia che solo la cocciutaggine radicale e il loro rigore politico, hanno consentito di arrivare a questo punto. Ora che l'accertamento della verità è iniziato e che - lo speriamo vivamente - può trovare un'ulteriore verifica con l'esito positivo del processo d'appello, è tempo che la comunità cremonese rialzi la testa contro ogni forma di inquinamento, da quello ambientale, più evidente, a quello economico, sociale e politico, più difficilmente disvelabile. Questo sarà possibile solo se sarà restituito ai cittadini, le principali vittime della partitocrazia oltre che della raffineria, il diritto alla conoscenza. Ovvero solo se sarà ripristinato uno dei principi fondamentali di ogni sistema democratico: il conoscere per deliberare.

Sergio Ravelli ( Cremona) 

1488 visite

Articoli correlati

Petizioni online
Sondaggi online