Martedì, 23 aprile 2024 - ore 10.24

Tamoil Mentre i radicali lottavano a difesa dei cittadini altri facevano accordi di Sergio Ravelli

MENTRE I RADICALI LOTTAVANO A DIFESA DEI CITTADINI E DELL'AMBIENTE, POLITICI, SINDACALISTI E RAPPRESENTANTI ISTITUZIONALI SOTTOSCRIVEVANO NEL 2011 UN ACCORDO CON TAMOIL SENZA ALCUNA GARANZIA FINANZIARIA!

| Scritto da Redazione
Tamoil Mentre i radicali lottavano a difesa dei cittadini altri facevano accordi di Sergio Ravelli

La sentenza del Tar di Brescia che ha rigettato il ricorso presentato dalla Tamoil contro la decisione dell'attuale amministrazione di determinare l'importo della garanzia finanziaria in 7 milioni di euro, pari al 50% dei costi degli interventi di messa in sicurezza operativa dell'area, va accolta con grande soddisfazione ma anche accompagnata da alcune inevitabili considerazioni.

1- L'autodenuncia e la conseguente caratterizzazione del sito, presentate da Tamoil nel marzo 2001, erano fondate su presupposti falsi: a) Tamoil non è responsabile dell'inquinamento; b) la contaminazione è circoscritta al sito industriale; c) non c'è pericolo di contaminazione delle aree esterne e conseguentemente non sono  necessarie misure di messa in sicurezza d'emergenza. Tali presupposti hanno rallentato e compromesso il procedimento amministrativo che in tal modo si è trascinato per molti anni mentre l'uscita e la migrazione del contaminante ancora non si era interrotta. Solo nel 2007, dopo l'avvio dell'indagine giudiziaria, la società ha provveduto ad avviare le opere di contenimento.

2- I giudici amministrativi di Brescia rilevano che, cogliendo l'occasione data dal decreto legislativo del 2012, la società aveva optato per la dismissione degli impianti di raffinazione e la trasformazione del sito in deposito di olii minerali, “così potendo avvantaggiarsi dell'esonero dall'esecuzione delle opere di bonifica; ne discende che a carico della stessa permane, dunque, il completamento delle sole opere di messa in sicurezza operativa”.

3- Nella sentenza si ritiene opportuno evidenziare una circostanza di estrema rilevanza: Secondo i giudici “Tamoil si è avvantaggiata del fatto che il Comune ha procrastinato di alcuni anni la richiesta della fideiussione e dunque, dal 2011 al 2014, la Tamoil ha, di fatto, ottenuto di non sostenere i costi della garanzia che avrebbe dovuto essere richiesta sin dal 2011”.

Ricordiamo molto bene la data del 2 aprile 2011. Mentre i radicali lottavamo, con grande impegno e determinazione, a difesa dei cittadini cremonesi e dell'ambiente, c'era chi se ne andava a Roma a sottoscrivere un accordo con la società libica nel quale non solo non era prevista alcuna garanzia finanziaria ma si dichiarava Tamoil non responsabile dell'inquinamento! Stiamo parlando di politici, di sindacalisti e dei massimi rappresentanti delle istituzioni locali, accompagnati dai parlamentari eletti nel nostro territorio.

A maggior ragione diamo volentieri atto al sindaco Galimberti e all'assessore Alessia Manfredini per aver rotto fattivamente con il passato costituendosi parte civile nel processo Tamoil e riconoscendo il valore dell'iniziativa politica di Gino Ruggeri e di tutti i radicali cremonesi.

Sergio Ravelli (Cremona) 

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